Apple sarebbe al lavoro per portare la tecnologia 3D Touch anche sui futuri iPad, sebbene la rilevazione della pressione del tocco non sarà probabilmente inserita nell’imminente iPad Air 3. È quanto riporta AppleInsider sulla base di alcune fonti apparente vicine a Cupertino, a seguito delle previsioni rese note ieri da Ming-Chi Kuo di KGI Securities: anche i tablet targati mela morsicata un giorno vedranno 3D Touch, ma non prima di iPhone 7.
Nella giornata di ieri una previsione sui piani Apple, pubblicata in una nota dall’analista Ming-Chi Kuo, ha svelato come il gruppo californiano sia in procinto di lanciare un iPad Air 3, privo però di 3D Touch. Il dispositivo dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2016, forse in concomitanza con il lancio di un nuovo iPhone 6C, e l’assenza della tecnologia di pressione deriverebbe dalla difficoltà di adattare il sistema a schermi di grandi dimensioni. Eppure pare che la Mela sia già al lavoro per elaborare delle soluzioni scalabili in tal senso.
Secondo quanto reso noto da AppleInsider, lo sviluppo di un grande schermo 3D Touch sarebbe in via di definizione, forse per un lancio in concomitanza con i modelli di iPad che verranno presentati a partire dal prossimo autunno. In particolare, la Mela sarebbe particolarmente interessata a iPad Pro, dove la rilevazione della forza di pressione andrebbe a completare la lunga serie di funzioni extra del dispositivo, espandendo anche l’esperienza d’uso di Apple Pencil. Per accomodare 3D Touch sulle grandi dimensioni, tuttavia, si starebbe pensando a componenti diverse rispetto a quelle impiegate in iPhone 6S, al momento non scalabili.
Nel nuovo smartphone, 3D Touch funziona tramite la misurazione della distanza tra il vetro touchscreen e dei sensori posizionati tra questo e il pannello LCD: a seconda delle minime variazioni, il sistema è in grado di stabilire la natura del tocco. Per iPad, invece, si starebbe sviluppando una soluzione più simile al Force Touch incluso sui trackpad multitouch dei nuovi MacBook, con l’ausilio di sensori perimetrali di rilevamento. Al momento, queste indiscrezioni non trovano conferma in quel di Cupertino: occorrerà attendere i prossimi passi dell’azienda californiana per comprenderne di più.