I droni oggi sono un vero fenomeno di massa e trovano applicazioni in molti ambiti. Droni che quest’anno hanno debuttato anche nei mondiali di sci per consentire riprese mozzafiato durante le gare. Purtroppo, però, l’uso degli UAV come “cameraman volanti” sembra già volgere al termine. Ieri, durante la gara di coppa del mondo di sci che si è svolta a Madonna di Campiglio, il drone che effettuava le riprese sulla pista è precipitato a pochi centimetri da Marcel Hischer, forte atleta austriaco, che stava in qualche momento gareggiando e che poi si è classificato al secondo posto.
Una tragedia sfiorata, vista da tutti in diretta televisiva, che ha fatto nascere, ovviamente, moltissime polemiche sull’utilizzo dei droni in questi ambiti. Si evidenzia, immediatamente, che il drone della Infront Sports and Media possedeva tutte autorizzazioni necessarie per volare e dunque era assolutamente in regola. La stessa azienda ha voluto evidenziare che saranno effettuate tutte le analisi del caso per scoprire cosa sia effettivamente successo anche se lo schianto ha letteralmente disintegrato il drone. L’incidente poteva essere ancora più grave se l’UAV avesse colpito lo sciatore visto che il mezzo era un ottocottero coassiale non certamente leggero.
Lo staff della coppa del mondo di sci sembra voler mettere subito la parola fine alla presenza dei droni. Markus Waldner, direttore del “circo bianco”, ha evidenziato che i droni nella coppa del mondo non avranno più nessun futuro sottolineando, inoltre, come l’UAV avrebbe dovuto volare all’interno di un corridoio virtuale accanto alla pista e non quasi sopra all’atleta.
Difficile comprendere quali possano essere state le cause del crash, se un errore del pilota o più probabilmente un problema tecnico. Il dato rilevante è che questo evento sicuramente farà molto parlare di se e metterà ancora più carne al fuoco sull’annoso dibattito sulla sicurezza dei mezzi a pilotaggio remoto.