La realtà virtuale offre enormi potenzialità non solo nel campo dell’intrattenimento, ma anche in quello medico. Una prima dimostrazione concreta arriva da un istituto ospedaliero di Miami (Florida), dove un team di medici ha impiegato Google Cardboard per salvare la vita ad una bambina di soli quattro mesi. Il visore è stato utilizzato durante la fase preparatoria di un delicato intervento chirurgico.
La piccola è nata con un solo polmone e con gravi malformazioni al cuore, che ne hanno fin da subito messo in pericolo la sopravvivenza. Si è dunque reso necessario agire tempestivamente. L’idea del dott. Redmond Burke (Niklaus Children’s Hospital) è stata quella di convertire in immagini tridimensionali le scansioni 2D ottenute dalla risonanza magnetica del torace, osservandole poi da un punto di vista in soggettiva con l’ausilio di un iPhone inserito in Cardboard. Così è stato possibile simulare in maniera fedele ciò che sarebbe accaduto due settimane più tardi in sala operatoria. Queste le sue parole.
Con la realtà virtuale ho potuto osservare la cassa toracica e il suo cuore. Da lì, poi, accertarmi che un’incisione standard avrebbe funzionato a dovere. In questo modo il primo grande ostacolo è stato superato.
L’intervento è durato sette ore ed è stato portato a termine con successo. Per il futuro, Burke dichiara di voler continuare a sperimentare l’impiego delle nuove tecnologie in ambito medico, spingendo in particolare i propri colleghi a valutare i potenziali benefici derivanti dall’utilizzo della realtà virtuale in chirurgia. A questo proposito, si ricorda che i materiali economici che costituiscono Cardboard, così come la compatibilità con la maggior parte degli smartphone in circolazione (a differenza di altri visori), ne consentirebbero una diffusione su larga scala.