Il 2016 durerà un secondo in più

Il 31 dicembre verrà aggiunto un secondo, dato che la Terra ruota più lentamente: il leap second serve per la sincronizzazione degli orologi atomici.
Il 2016 durerà un secondo in più
Il 31 dicembre verrà aggiunto un secondo, dato che la Terra ruota più lentamente: il leap second serve per la sincronizzazione degli orologi atomici.

Tutti sanno che negli anni bisestili il mese di febbraio ha 29 giorni. Pochi sanno invece dell’esistenza del cosiddetto “leap second” (secondo intercalare, in italiano), ovvero del secondo che viene aggiunto alla durata del giorno per compensare il rallentamento della rotazione terrestre. Ebbene, il 2017 non scoccherà alle 24:00 UTC, ma con un secondo di ritardo. Una simile correzione è stata effettuata il 30 giugno 2015.

In maniera grossolana si può affermare che il giorno dura 24 ore perché la Terra impiega 24 ore per compiere una rotazione completa sul suo asse. In realtà, il tempo deve essere misurato con assoluta precisione per scopi scientifici, quindi è necessario effettuare la sincronizzazione degli orologi atomici basati sulla vibrazione dell’atomo di cesio. L’ente responsabile di questa regolazione è l’International Earth Rotation and Reference Systems Service (IERS). Un leap second positivo verrà introdotto il 31 dicembre. La sequenza oraria sarà dunque la seguente:

  • 31 dicembre 2016: 23h 59m 59s
  • 31 dicembre 2016: 23h 59m 60s
  • 1 gennaio 2017: 0h 0m 0s

Il fuso orario di riferimento è quello UTC, derivato a sua volta dal tempo medio di Greenwich (GMT). Ciò significa che gli italiani potranno stappare lo spumante alle 24:00 esatte, dato che la sincronizzazione avverrà un’ora dopo. Il 30 giugno 2012, molti servizi web sono andati in tilt proprio a causa della mancata sincronizzazione degli orologi attraverso il Network Time Protocol (NTP). Il problema non si presenterà più, in quanto tutte le aziende sono già pronte all’evento.

Ma perché la Terra ruota più lentamente? La velocità di rotazione è influenzata da diversi fattori, ma i principali sono gli effetti gravitazionali della Luna e l’attrito tra le maree degli oceani che coprono circa il 70% del nostro pianeta. Al momento non è possibile prevedere quando sarà necessario un nuovo “aggiustamento”.

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