Sebbene Android sia il sistema operativo mobile più diffuso nel paese, i servizi legati all’ecosistema Google Play non sono ancora accessibili in Cina, almeno non in via ufficiale. È la conseguenza di un rapporto difficile instaurato tra il gruppo di Mountain View e il governo locale, complici anche le vicende riguardanti casi di censura e attacchi, che hanno portato negli anni scorsi ad una netta rottura tra le parti.
Le cose potrebbero però cambiare, a breve. Se ne è già parlato, con alcune indiscrezioni comparse in Rete nei mesi scorsi. Si torna a farlo oggi citando una fonte piuttosto autorevole: Chen Xudong, vicepresidente senior di Lenovo e presidente delle divisioni Cina e Asia Pacific Emerging Markets per l’azienda, uno dei partner di bigG in progetti come quello che porterà sul mercato il primo dispositivo consumer basato sulla tecnologia di Project Tango e autore dell’acquisizione di Motorola. Secondo Xudong, Play Store sarà messo a disposizione degli utenti cinesi entro la fine dell’anno.
L’interesse di Google nei confronti del mercato cinese è testimoniato anche dalla collaborazione avviata con il team locale Mobvoi, specializzato nello sviluppo di soluzioni dedicate al riconoscimento vocale e all’intelligenza artificiale. Da Mountain View, per il momento, non sono giunte conferme. Di certo una mossa di questo tipo consentirebbe al gruppo californiano di operare un maggiore controllo all’interno di uno dei mercati più vasti e dal maggiore potenziale economico a livello globale.
Come già detto, attualmente Android è parecchio diffuso in Cina, ma soprattutto con le versioni personalizzate della piattaforma e con store non ufficiali per la distribuzione delle applicazioni, che spesso mostrano il fianco a problematiche come l’infiltrazione di malware o una gestione poco chiara dei dati personali. Per non scontrarsi nuovamente con le leggi locali, Google potrebbe scegliere di lanciare una versione modificata ad hoc di Play Store.