Amazon ha fatto richiesta per diventare un fornitore di trasporto marittimo. Può sembra una notizia singolare o marginale, invece si tratta di un passo importante del gigante di Seattle verso quella estesa logistica che finora non aveva occupato con la sua potenza: gli oceani. E l’obiettivo è da nove zeri: mettere le mani sulle spedizioni dalla Cina agli Stati Uniti.
Le informazioni ottenute da Flexport mostrano la volontà di Amazon Cina di registrarsi come operatore accreditato negli Stati Uniti. La richiesta alla Commissione Federale deve ancora essere accolta, ma cosa significherebbe per la società di Jeff Bezos e per il commercio mondiale? Basta una sola cifra per capirlo: 350 miliardi di dollari, il valore complessivo del mercato collegato al trasporto marittimo, ciò che misura le intenzione gigantesche di Amazon, in fondo elementare nel suo principio: la più grande logistica del mondo è ancora oggi .. l’acqua.
Tra concorrenza e conflitto
Il quadro però è più complesso. Amazon è presente in Cina solo con sue società controllate, non ha interesse generale come azienda americana di accreditarsi come spedizioniere. L’obiettivo della società è fornire alle società cinesi un accesso veloce ai loro clienti americani, ma questo ne fa in pratica un marketplace, poco attraente per i clienti marketplace americani di Amazon che invece considerano la Cina come un concorrente. La situazione creerebbe una paradossale concorrenza interna e un conflitto, perché Amazon potrebbe vedere i prezzi all’ingrosso trattati dai clienti americani e poi con quei dati applicarne di concorrenziali per portarvi altra merce cinese nello stesso paese.
Ecco perché Amazon dovrà stare molto attenta a non farsi accusare di tagliare fuori i commercianti americani, e preferisce non comparire direttamente col proprio nome, ma con una società con propri dati non condivisi completamente dal quartier generale. Tuttavia se il progetto andasse (è il caso di dirlo) in porto, si tratta di uno spostamento colossale. Soltanto Amazon è in grado di abbassare così tanto i costi logistici da utilizzare delle navi per trasportare merce cinese negli Usa – oggi trasportare un televisore fatto in Cina nell’oceano Atlantico costa circa 10 dollari – senza mettere sotto pressione i propri magazzini, anzi riducendone i costi quasi a zero. Nel giro dei prossimi anni Amazon intende sfidare Alibaba e gli altri giganti del commercio elettronico direttamente nella tana del lupo: in Cina si gioca la partita che deve stabilire chi realizzerà la prima piattaforma logistica mondiale stradale-aerea-marittima. Aperte le scommesse.