Evoluzione dell’apprezzata e fortunata X-Pro, la X-Pro2 è la nuova ammiraglia Fujifilm, una fotocamera mirroless da 24 Megapixel, presentata a metà gennaio a Tokyo presso il Midtown Business Center, in concomitanza col quinto anniversario della Serie X.
Con l’occasione, Fujifilm ha organizzato una trasferta in Giappone invitando la stampa internazionale selezionata, fra cui Webnews, permettendo anche di testarla approfonditamente nell’arco di due giorni fra le strade e la metro di Tokyo e i templi di Kyoto, in ogni condizione di luce e di impiego.
Dedicata a un pubblico esperto e professionale e disponibile sul mercato italiano a fine febbraio 2016 al prezzo suggerito al pubblico di €1829,99 (solo corpo macchina), è il frutto di oltre due anni di progettazione nonché dei preziosi suggerimenti e delle critiche costruttive dei suoi utenti, esperti e non.
Sensore e processore di immagine rinnovati
La nuova Fujifilm X-Pro2 punta a offrire i migliori risultati mai ottenuti finora da una fotocamera della Serie X. La scheda tecnica testimonia tale sforzo, potendo vantare specifiche da primato, a cominciare dal sensore X-Trans CMOS III da 24MP, basato sull’esclusivo filtro colore a matrice casuale sviluppato per ridurre l’effetto moiré e i falsi colori, sebbene in assenza di un filtro ottico passa-basso.
Lo affianca il nuovo X-Processor Pro, quattro volte più veloce dei processori d’immagine convenzionali, che consente una riduzione del rumore, una migliore riproduzione dei toni e del colore e un autofocus più veloce. L’AF a rilevamento di fase, infatti, passa dai 49 punti di messa a fuoco dei modelli precedenti a ben 77, andando a coprire circa il 40% dell’immagine e migliorando la resa con i soggetti in movimento (scatto continuo fino a 8 fps) mentre l’AF a contrasto di fase vanta una velocità di lettura raddoppiata. Il processore incide anche su tempi di risposta (avvio in 0,4 sec.), intervallo tra gli scatti (0,25 sec.), tempo di ritardo allo scatto (0,05 sec.) e AF (0,06 sec.).
L’otturatore a tendina raggiunge una velocità massima di 1/8000, sincronizzazione con il flash fino a 1/250, pur riducendo rumorosità e vibrazioni, mentre l’otturatore elettronico eleva il tempo di posa fino a 1/32000.
Anche le prestazioni a elevate sensibilità ISO sono state migliorate, potendo ora vantare una gamma massima di 12.800 ISO, mentre le nuove modalità Grain Effect (effetto grana per “invecchiare” le immagini) e ACROS (simula la pellicola per produrre neri profondi) aggiungono maggiore drammaticità agli scatti.
Il primo mirino ibrido
La Fujifilm X-Pro2 vanta, inoltre, un esclusivo Hybrid Viewfinder, che permette di passare istantaneamente dalla visione elettronica (EVF) a quella ottica (OVF). Difatti, se da un lato l’EVF è solitamente utilizzato per controllare immediatamente le impostazioni (tra cui bilanciamento del bianco ed esposizione), la resa dello scatto e per ingrandire l’immagine per verificarne la messa a fuoco di precisione, dall’altro il mirino ottico restituisce una visione più naturale.
Inoltre l’EVF è dotato della funzione Multi-Magnification (multi-ingrandimento), che consente di passare automaticamente all’ingrandimento ottimale a seconda dell’obiettivo impiegato, e del Telemetro Elettronico, che mostra un piccolo mirino elettronico sopra quello ottico, per controllare messa a fuoco, parallasse, esposizione e bilanciamento del bianco.
Basato su un LCD da 2,36 MP, l’EVF ha una velocità di visualizzazione pari a 85 fps, riducendo il ritardo dell’immagine con soggetti in movimento, e un blackout di 150 ms dopo lo scatto.
Design inconfondibile
Esteticamente, ripropone le linee angolari di stile retro ormai inconfondibili, con un corpo in lega di magnesio robusto e compatto, in grado di resistere a spruzzi, polvere, temperature fino a -10°C e urti. In particolare, un accidentale drop-test (la macchina è caduta atterrando su una superficie di pietra ruvida per poi rotolare giù per tre gradini) ha confermato quest’ultimo aspetto: incredibilmente, la X-Pro2 ha riportato solo qualche graffio.
La parte posteriore è dominata da un display LCD da 3 pollici (1,62 milioni di pixel) non touch e non orientabile. I comandi sono stati spostati tutti a destra, per un accesso immediato a tutte le funzioni mentre si inquadra il soggetto e un utilizzo agevolato con una sola mano, come è stato possibile constatare.
La ghiera dei tempi di posa, alla sinistra del tasto di scatto, è bloccabile e incorpora il selettore della sensibilità ISO con un meccanismo di tipo pull-up, ricordando vecchie macchine a pellicola ma risultando non sempre comodo (agendo sui tempi è capitato in più di un’occasione di sollevare accidentalmente la ghiera). Alla destra del tasto di scatto, la ghiera di compensazione dell’esposizione (+/-3 stop) – non bloccabile – aggiunge il comando C, che passa l’operazione alla ghiera di comando frontale e amplia la gamma di ±5 EV.
La ghiera di comando frontale è raddoppiata con una posteriore ed entrambe sono cliccabili. Inoltre sono entrambe personalizzabili con innumerevoli funzioni, assieme ad altri quattro pulsanti: il tasto Fn posto accanto al pulsante di scatto, tre dei quattro tasti intorno al pulsante OK (parte posteriore), un tasto incorporato nel selettore del mirino (nella parte frontale) e un altro accanto all’otturatore.
Ci sono anche un pulsante AF-L (sono 273 i punti di messa a fuoco, di cui 77 a rilevamento di fase summenzionati), AE-L, il selettore del punto di messa a fuoco e il tasto Q per il menu rapido con accesso a ben 16 elementi, che si aggiungono ad altrettanti nella nuova funzione My Menu, personalizzabile con le funzioni di uso più frequente. In totale 32 comandi rapidi.
Un plauso va alla nuova interfaccia grafica sviluppata appositamente per semplificare l’utilizzo della X-Pro2, che consente un accesso intuitivo e al contempo un controllo profondo di tutte le funzioni. Meritevole anche l’app gratuita FUJIFILM Camera Remote (iOS e Android) che consente il controllo in remoto della fotocamera, l’aggiunta del geotagging e, sfruttando il Wi-Fi incorporato, l’invio di foto e video catturati verso smartphone, tablet e PC selezionando i file anche uno a uno.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, la X-Pro2 ha un doppio slot SD con controllo delle modalità di salvataggio (doppia copia, JPEG/RAW, ecc.), la slitta per il montaggio del flash esterno TTL e l’attacco per microfono stereo esterno MIC-ST1.
Fra Tokyo e Kyoto
L’intenzione di Fujifilm di proporre la X-Pro2 non solo come secondo corpo macchina più maneggevole da affiancare a una reflex, ma anche come macchina principale in grado di soddisfare persino le esigenze dei fotografi professionisti, appare legittima.
Simili aspirazioni sono state, infatti, supportate anzitutto da un controllo profondo del mezzo, consentendo un utilizzo professionale della fotocamera, grazie a un pieno controllo delle impostazioni di scatto e alla compatibilità con obbiettivi di vario tipo (luminosi e con focale fissa o mobile, fra cui il nuovo FUJINON XF100-400mmF4.5-5.6 R LM OIS WR) e con flash come l’EF-X500, anch’esso appena presentato.
Tutto ciò si coniuga con un’interfaccia lineare e intuitiva, di facile accesso e utilizzo, che permette a chiunque di acquisire il pieno controllo della X-Pro2 dopo un breve periodo di pratica, anche per chi usa una reflex o una mirrorless di altri produttori.
La qualità delle immagini è risultata ottima, in molti casi sorprendente, sia con controllo manuale che automatico. Utilizzando le focali Fujinon XF18-55mm F2.8-4 R LM OIS e XF10-24mm F4.0 R OIS, gli scatti sono risultati sorprendentemente vivaci, con colori vividi, contrasti pieni e un nero profondo.
Anche definizione e dettaglio sono ottimi, con una resa perfetta fino a 1600 ISO, ottima con valori medio alti e ancora buona a 12800 (solo a 25600 ISO il degrado appare evidente), mentre i filtri predefiniti e la nuova simulazione di pellicola Acros (bianco e nero più contrastato e “drammatico”) hanno aggiunto vigore e/o drammaticità agli scatti.
Anche con i video Full HD a 60fps la X-Pro2 si è comportata piuttosto bene, restituendo immagini stabili, dettagliate e ben bilanciate fra colori e contrasto, e un audio chiaro anche in presenza di rumore ambientale.
Non è stato possibile procedere direttamente con una recensione poiché la versione provata non era definitiva. Non sono, infatti, mancati alcuni problemi come la necessità di spegnere e riaccendere la fotocamera per riattivare il switch per del mirino ibrido o riattivare il Live View. Inoltre la durata della batteria è stata assai insufficiente, specie usando spesso il display. Tutti problemi che saranno comunque risolti con un aggiornamento del firmware in concomitanza col lancio sul mercato.