Che Google abbia intenzione di combattere il digital divide con la tecnologia non è certo un mistero. Lo dimostra il Project Loon messo in campo circa due anni e mezzo fa, con l’obiettivo di portare la connessione Internet ovunque tramite l’impiego di palloni aerostatici, così come l’acquisizione di Titan Aerospace per garantire copertura a qualsiasi territorio mediante l’utilizzo di droni.
Focalizzando l’attenzione in particolare su quest’ultima iniziativa, risulta interessante quanto riportato nel fine settimana sulle pagine del Guardian. Il gruppo di Mountain View ha affittato un hangar da circa 1.400 metri quadrati appartenente a Virgin Galactic, situato nel New Mexico presso il terminal Spaceport America e vicino ad una cittadina chiamata Truth or Consequences, per una spesa giornaliera quantificata in 1.000 dollari. Al suo interno bigG starebbe portando avanti dei test sul cosiddetto Project SkyBender, un sistema sviluppato appositamente per trasmettere al suolo un flusso dati pari a diversi Gigabit al secondo, con una velocità circa 40 volte superiore rispetto a quella delle attuali reti 4G. In altre parole, una connessione 5G dal cielo, resa possibile dall’impiego di droni alimentati con l’energia generata da pannelli solari installati sulla superficie.
L’invio e la ricezione avverrebbe su frequenze EHF, ovvero sfruttando le cosiddette onde millimetriche. Al momento i test di Google sarebbero condotti su alcuni prototipi di cui non sono purtroppo disponibili immagini. Dai documenti trapelati emerge inoltre che la FCC (Federal Communications Commission) ha assicurato all’azienda californiana la possibilità di effettuare le prove fino al mese di luglio, dopodiché l’autorizzazione dovrà essere rinnovata.
Servirà però con tutta probabilità più tempo per il perfezionamento della tecnologia, che un giorno potrebbe essere impiegata non solo nei cieli degli Stati Uniti, ma soprattutto laddove ancora oggi l’accesso a Internet rappresenta un’utopia, bloccando di conseguenza sviluppo, comunicazione e informazione. Da Mountain View non sono giunti commenti su quanto riportato.