La tecnologia Force Touch potrebbe essere in futuro estesa anche a Touch ID, il rilevatore di impronte digitali di Cupertino. È quanto rivela un brevetto reso noto dall’U.S Patent and Trademark Office, ma al momento risulta difficile stabilire se questa tecnologia possa fare la sua apparizione già in iPhone 7.
Intitolato “Force-sensitive fingerprint sensing input“, il brevetto illustra la combinazione tra Force Touch, il sistema di rilevazione della forza di pressione delle dita, e il lettore biometrico Touch ID. In questo modo, potrebbe essere migliorata l’affidabilità della scansione delle impronte digitali, nonché potranno essere estese le funzioni biometriche del dispositivi.
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La versione attuale di Touch ID vede l’impiego di un anello metallico capacitivo, che migliora l’attivazione del sensore e la successiva scansione delle dita. Con il brevetto in questione, tale anello verrebbe meno, grazie all’inserimento di uno strato sensibile alla pressione, in grado di valutare le microvariazioni sulla superficie in zaffiro di Touch ID. Le ragioni di questa evoluzione potrebbero essere molteplici. La prima, come facile intuire, è di carattere estetico: Apple potrebbe ottenere un design ancora più contenuto per Touch ID, affinché risulti del tutto integrato nella scocca, senza punti d’interruzione. Il secondo, invece, riguarderebbe non solo l’affidabilità delle scansioni, ma anche l’aggiunta di funzioni contestuali, a seconda dell’intensità con cui l’utente poggia le dita sul sensore. Il brevetto, in questo frangente notevolmente sintetizzato, offre un completo dettaglio sulle tecnologie impiegate a questo scopo, tra cui anche uno strato intermedio di elettrodi, pronti a misurare la distanza tra zaffiro e circuiti sottostanti, nonché sistemi di attutimento e depressione del pulsante.
La tecnologia Force Touch è stata introdotta per la prima volta nei trackpad multitouch dei MacBook lanciati nel 2015, per poi vedere la sua promozione qualche mese più tardi, con lo schermo di iPhone 6S. In questo caso, il sistema è stato chiamato 3D Touch, per la diversa tecnologia alla base: un complesso sistema di sensori, infatti, misura le millimetriche variazioni tra vetro touchscreen e pannello di retroilluminazione LED.