Altroconsumo ha lanciato una class action contro Samsung ed Apple per ottenere il rimborso di quanto speso in più rispetto alle effettive caratteristiche del prodotto, non conformi a quelle dichiarate. Altroconsumo punta i dito, infatti, su alcune caratteristiche tecniche che i produttori dichiarano per i loro smartphone ma che in realtà non corrisponderebbero al vero ed in particolare per quanto riguarda la quantità di memoria di storage.
I produttori, infatti, dichiarano nelle specifiche tecniche dei modelli un certo quantitativo di storage a disposizione degli utenti che, però, alla prova dei fatti, risulta essere di molto inferiore. Come noto, infatti, una parte della memoria di storage è occupata dal sistema operativo, dalle applicazioni di sistema e dalle personalizzazioni del produttore. In alcuni casi, tale scostamento tra memoria dichiarata e memoria effettiva ha superato livelli importanti e proprio per questo il 19 dicembre 2014 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato per un milione di euro Samsung, colpevole di aver deliberatamente alterato i dati relativi alla memoria dei propri dispositivi smartphone e tablet.
Il consumatore acquistava un telefono o un tablet credendo, per esempio, di avere a disposizione 16 GB e al primo avvio ne trovava tra il 30 e il 50% in meno. Meno memoria significa minor numero di app che possono essere installate, minor numero di foto o video che possono essere memorizzati, maggiore difficoltà o impossibilità nell’aggiornare il sistema operativo.
Altroconsumo, però, ha voluto andare oltre a Samsung e ha scoperto che la stessa situazione è presente anche per i prodotti Apple. Anche in questo caso rilevato uno scostamento tra memoria dichiarata e memoria effettiva che può arrivare fino al 40%.
La pratica commerciale ingannevole realizzata da Samsung e Apple ha alterato le scelte dei consumatori, determinati all’acquisto di prodotti che in realtà non possedevano le caratteristiche tecniche indicate.
Il risarcimento che si può ottenere aderendo all’azione corrisponde al valore economico del deficit d’uso, la differenza percentuale tra memoria dichiarata e memoria effettiva, moltiplicata per il prezzo d’acquisto del telefono o del tablet.
Per esempio, con un SAMSUNG GALAXY S3 NEO, che secondo le rilevazioni di Altroconsumo presenta uno scostamento del 30% tra memoria dichiarata e memoria effettiva, si potrà ottenere un risarcimento fino al 30% del prezzo di acquisto.