Microsoft ha deciso di portare SQL Server su Linux. Il celebre database della casa di Redmond sarà disponibile per i sistemi operativi open source il prossimo anno in una data non meglio specificata. Trattasi della prima volta che SQL Server è reso disponibile su una piattaforma che non sia Windows e questa scelta risulta essere un’importante rivoluzione culturale di Microsoft che mette in luce la volontà di voler dare maggiore priorità alla vendita dei suoi servizi piuttosto che alla commercializzazione del sistema operativo.
Sebbene possa superficialmente sembrare che questo possa comportare minore vendite per Windows, in realtà trattasi di una strategia che rispecchia fedelmente l’idea del CEO Satya Nadella che vede mettere al primo posto i “dati” come asset principale dell’azienda piuttosto che i sistemi server. Del resto, Nadella ha più volte affermato di essere disposto a rischiare quote di mercato di Windows se questo significa guadagnare maggiore presenza in altri settori. Una prima versione preview di SQL Server per Linux è disponibile immediatamente, con il rilascio pubblico previsto, invece, per la metà del 2017. Al Gillen di Microsoft evidenzia, inoltre, che la scelta di portare SQL Server su Linux è da ricercarsi anche nella volontà di incentivare quanto più possibile la diffusione di questa piattaforma.
L’arrivo di SQL Server su Linux potrebbe effettivamente invogliare le aziende ad adottare questa piattaforma vito che le società potranno ammortizzare maggiormente i costi in quanto non dovranno più adottare per forza un sistema operativo server di Windows con un ulteriore aggravio di costi.
Microsoft, dunque, espande la sua presenza nel mercato enterprise, un settore dove la società è oggi molto forte, offrendo una nuova importante opportunità per le aziende. Trattasi di un chiaro segnale di come la casa di Redmond oggi punti davvero nel volersi aprire all’esterno, slegandosi da Windows, nel voler offrire ai suoi clienti aziendali il meglio anche su altre piattaforma software.