Il Project Ara messo in campo dal team Google ATAP ha sollevato parecchia curiosità: l’obiettivo dichiarato è quello di creare uno smartphone modulare, in cui ogni componente può essere aggiunta e rimossa a piacimento dall’utente. Un approccio di questo tipo permetterebbe di effettuare upgrade hardware quando necessario e di sostituire gli elementi malfunzionanti senza dover cestinare l’intero dispositivo.
Da molto tempo, però, non se ne parla. Si torna a farlo oggi poiché è stato inaugurato il nuovo sito ufficiale del progetto. Sulla homepage campeggia il logo scelto nell’estate scorsa, ma oltre a questo, al link verso il profilo Twitter (l’ultimo post risale a dicembre) e ad un indirizzo email per la richiesta di informazioni, non c’è altro. Scomparsa la descrizione dello smartphone, non più attiva la pagina per la richiesta dei kit dedicati agli sviluppatori. Il restyling porta però a ipotizzare che il progetto non sia stato abbandonato. Forse, c’è da augurarselo, nuovi dettagli arriveranno in occasione dell’evento I/O 2016 in scena dal 18 al 20 maggio.
Il team Advanced Technology and Projects di Google al lavoro su Ara ha cancellato il programma pilota di Porto Rico per ragioni non meglio precisate, forse a causa di ritardi nella realizzazione delle componenti hardware da equipaggiare sullo smartphone. Si tratta comunque di una delle iniziative più interessanti e potenzialmente innovative per l’intero universo mobile.
Una volta disponibile, il telefono potrà essere assemblato in maniera personalizzata, scegliendo ogni singolo elemento: dal processore alla RAM, dalla memoria interna per lo storage al display, passando dalle fotocamere equipaggiata, senza dimenticare la batteria e i moduli per la connettività. Tutti andranno connessi alla scheda principale, attraverso un sistema che consente il montaggio in pochi secondi. Stando alle informazioni al momento rilasciate, la configurazione base avrà un prezzo molto accessibile, pari a circa 50 dollari.