Il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia è ufficialmente iniziato. La felice intuizione che ha portato fino alla decima edizione dell’evento, quest’anno trova nuovo terreno fertile all’interno del contesto in cui avviene il tutto: i Panama Papers altro non fanno se non esacerbare la sensazione di un giornalismo in forte evoluzione, nel quale molti dei vecchi principi vengono eradicati in favore di nuove realtà. In discussione vi sono temi giuridici, temi etici, temi tecnici, temi professionali: in ballo v’è il futuro di uno dei pilastri dell’informazione e della democrazia.
Dalla verità su Giulio Regeni ad un incontro con Alberto Angela, dalla coppia Bergomi/Caressa a fenomeni quali Wikileaks o il crowfunding: la prima giornata, estremamente varia e ricca, ha introdotto la nuova edizione aprendo le danze attorno ad una cinque giorni che si ripromette particolarmente densa di contenuti ed ospiti. Il festival terminerà il 10 aprile e l’ingresso ai vari incontri in programma è completamente gratuito.
Dove sta andando il giornalismo? C’è un modello di business definitivamente in crisi. Stiamo vivendo quello che potremmo definire uno stato di rivoluzione permanente. E le tematiche in gioco sono veramente tante: fact-checking, data journalism, explanatory journalism, il ruolo giornalistico delle piattaforme, paywall vs crowdfunding, l’era dei video e del mobile, robot journalism, realtà virtuale, il coinvolgimento dei lettori e il ruolo civico dell’informazione, la crisi dell’homepage, alla ricerca della “nuova” obiettività, il giornalismo mobile first, capire l’audience oltre le metriche, social networks vs media mainstream.
Festival del Giornalismo 2016: il programma
La seconda giornata prevede ben 58 eventi, tra i quali:
- La presentazione del libro “Internet e i nostri diritti” di Anna Masera e Guido Scorza;
- Il trauma dei giornalisti alle prese con video e immagini violente: incontro con Andy Carvin, direttore di Reported.ly;
- Qual è il futuro dell’informazione in tv?
- Come proteggere le fonti giornalistiche nell’era digitale (con Dan Gillmor);
- Storytelling: arma di propaganda o tecnica neutra per migliorare l’efficacia della comunicazione?
- La fine dell’obiettività nel giornalismo: le notizie non dovrebbero essere equilibrate e basarsi sui fatti?
E per le prossime giornate il quadro si fa ancor più ricco e variegato: dal rapporto con il terrorismo al futuro di Twitter, dall’incidenza di Snowden al tema Silicon Valley. Il programma completo del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia è disponibile qui.
Buongiorno, Festival del Giornalismo
Tra i principali sponsor dell’evento figurano Amazon ed Eni, i quali hanno voluto consolidare il proprio credo nel Festival attraverso un supporto diretto ed una attività dedicata. Eni, nella fattispecie, sarà protagonista di alcuni degli incontri per parlare di brand journalism e per meglio spiegare le proprie attività (noto è stato il recente caso Report vs Eni, ad esempio). Tra le attività in atto, figura anche uno speciale “Buongiorno” che ogni mattina il gruppo offrirà a quanti seguono il Festival: «Numeri, Trend, Influencers, il meglio della giornata trascorsa e quella da vivere, per approfondire il rapporto fra comunicazione e informazione».
Durante il Festival, l’azienda si racconterà al pubblico con iniziative sui social network e workshop dal vivo, raccontando il nuovo rapporto tra comunicazione e informazione.
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Eni spiega di voler raccontare al pubblico i cambiamenti della comunicazione avviati negli ultimi tempi attraverso un complesso processo di trasformazione digitale nel modo di dialogare con i propri stakeholders: l’innovazione è al centro, la sperimentazione è prassi e gli obiettivi sono ridisegnati rispetto al passato. «L’azienda vuole raccontare il mondo dell’energia in modo nuovo e creativo, da questa idea nasce il blog Eniday che racconta le nuove frontiere dell’energia e dell’innovazione tecnologica, e una presenza social sempre più consolidata con la pagina Global di Facebook, gli account twitter @eni ed @Eniday, fino ai profili Instagram e Storify».
Il sostegno al Festival conferma il ruolo di Eni come un interlocutore capace di cogliere le aspettative e le esigenze delle community online, dando giusto rilievo alla diffusione della cultura digitale, rafforzando nello stesso tempo il posizionamento dell’azienda quale promotore dell’innovazione.
Tra i brand attivi al festival si segnala inoltre Google, che da tempo ha avviato un proattivo rapporto con il mondo del giornalismo attraverso specifiche iniziative di supporto finalizzate soprattutto a portare in modo adeguato l’informazione nell’era del mobile:
Dal 6 al 10 aprile, racconteremo il nostro punto di vista sull’evoluzione del giornalismo in ambito digitale e condivideremo le nostre iniziative nel campo dell’informazione: dalla Digital News Initiative, la partnership con oltre 160 editori europei per supportare il giornalismo di qualità attraverso la tecnologia e l’innovazione, al Google News Lab, il nostro team che lavora al fianco dei giornalisti offrendo formazione, condividendo idee e realizzando collaborazioni innovative.
Nella giornata di oggi è previsto nella fattispecie un incontro con Simona Panseri, Direttore Comunicazione di Google per il Sud Europa, focalizzato sul ruolo delle PR nell’era digitale; seguirà un workshop diretto da Elisabetta Tola dal titolo “Google Advanced Search Images & Trends“. Il programma completo delle attività previste da Google è disponibile qui.