Tempo di analizzare i risultati finanziari dei big del settore tecnologico relativi al Q1 2016. È il turno di Alphabet, la parent company fondata in agosto che tra le altre divisioni ingloba anche bigG. Dalle cifre ufficiali emerge una significativa crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 20,25 miliardi di dollari di entrate complessive (+17% in confronto al 2015) e un utile netto pari a 4,2 miliardi.
Si ricorda che il report riguarda il business di tutte le piattaforme e i servizi legate all’universo di Google (dunque il motore di ricerca, le inserzioni pubblicitarie, YouTube, Chrome, la linea Nexus, Play Store ecc.), ma non quelle che il gruppo di Mountain View definisce “Other Bets”, ovvero altre scommesse, come il programma Fiber per la connettività o la divisione Nest dedicata all’ambito smart home.
Tornando ai documenti rilasciati pubblicamente, l’utile operativo si attesta a 5,34 miliardi di dollari, con un margine operativo del 26% e spese operative pari a 7,2 miliardi (il 36% delle entrate). Dal mercato pubblicitario si registra un’impennata del 29% (anno su anno) per quanto riguarda i paid click, +38% sui siti Web gestiti direttamente dall’azienda. Il costo di ogni singolo click è sceso del 9% (-12% per i siti di Google).
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In merito alle già citate Other Bets, il Q1 2016 si è chiuso con entrate complessive pari a 166 milioni di dollari (+80 milioni in un anno) e uscite operative da 802 milioni di dollari (633 milioni nel Q1 2015).
Nell’intervento rivolto agli investitori, Alphabet dichiara di disporre di una liquidità da 75 miliardi di dollari, +10 miliardi rispetto a dodici mesi fa. Infine, per quanto riguarda la forza lavoro, sono 64.115 i dipendenti in tutto il mondo, una cifra incrementata di circa 10.000 unità in un solo anno.