Il report pubblicato da Fortune il mese scorso ha eletto (ancora una volta) Google come la migliore azienda al mondo in cui lavorare. Ciò nonostante, alcuni dipendenti hanno scelto nel corso degli ultimi anni di lasciare il gruppo di Mountain View per cercare fortuna altrove (l’esempio più significativo è forse quello di Hugo Barra, ora al servizio di Xiaomi) o per sviluppare le proprie idee.
Stando a quanto comparso sulle pagine del sito The Information, bigG lancerà presto un incubatore per startup con l’obiettivo proprio di contrastare questo fenomeno: si chiamerà Area 120 e sarà guidato da Don Harrison e Bradley Horowitz. Le fonti dell’indiscrezione, rimaste anonime, riferiscono di un recente incontro in cui i vertici dell’azienda hanno discusso del programma. Lo scopo sarebbe quello di favorire l’innovazione, sostenendo economicamente (e non solo) la nascita e la crescita dei progetti più meritevoli, evitando che questi possano essere portati altrove oppure acquisiti da realtà esterne.
Il gruppo californiano non ha commentato, confermato né smentito il rumor. Un’iniziativa di questo tipo risulterebbe comunque in linea con la filosofia da sempre promossa dai fondatori, Larry Page e Sergey Brin, che fin dai primi anni di attività di Google stimolano i dipendenti a coltivare le proprie passioni e idee, anche se non legate alla mansione affidata. Ne è la dimostrazione il cosiddetto “20% time”, ovvero la possibilità di dedicarsi a side-project per il 20% del tempo trascorso in azienda. Questo ha portato alla nascita di realtà come il feed delle notizie, Talk, la casella di posta Gmail e persino a miglioramenti del circuito pubblicitario AdSense.
La pratica, per essere precisi, è stata nel tempo progressivamente abbandonata, tanto da essere adottata nel 2015 solo dal 10% della forza lavoro. Forse è proprio per questo che a Mountain View è emersa l’esigenza di un nuovo piano per sostenere e promuovere lo sviluppo di idee e innovazioni.