Volvo ha iniziato lo sviluppo delle auto a guida autonoma da diversi anni, ma la maggioranza dei test sono stati effettuati in condizioni controllate (strade chiuse al traffico). A partire dal 2017, l’azienda svedese avvierà il progetto Drive Me London che prevede test su alcune autostrade nei dintorni di Londra. Lo scopo è verificare il comportamento dei veicoli in situazioni analoghe a quelle incontrate ogni giorno dai guidatori.
Come altri produttori, anche Volvo ritiene che le cosiddette “self-driving car” siano la soluzione migliore per ridurre gli incidenti, il traffico e l’inquinamento. L’obiettivo può essere raggiunto solo dopo aver eseguito numerosi test in condizioni reali, in modo da scoprire e correggere eventuali difetti della tecnologia. Ecco perché Drive Me London prevede l’uso di 100 SUV XC90 guidati da persone normali (non tecnici o ingegneri) su strade pubbliche. I veicoli saranno equipaggiati con il sistema IntelliSafe Autopilot.
Il programma inizierà con un numero limitato di auto a guida semi-autonoma e successivamente (nel 2018) verranno utilizzate auto AD (Autonomous Driving). Il guidatore avrà la possibilità di leggere un libro o guardare un film durante il viaggio, in quanto il veicolo sarà in grado di gestire ogni situazione che potrebbe verificarsi sulla strada. Volvo ha già dichiarato in passato che si assumerà tutte le responsabilità per le azioni effettuate dall’automobile, quindi il guidatore non sarà ritenuto colpevole di eventuali incidenti.
In base ai risultati di una ricerca indipendente, il 90% degli incidenti è causato da errori o distrazioni. Grazie alle auto a guida autonoma e alla auto connesse, il numero totale di incidenti diminuirà dell’80% entro il 2035. Nel caso in cui non potranno essere evitati, la velocità dell’impatto sarà molto bassa, in quanto le tecnologie di bordo hanno tempi di reazione inferiori a quelli degli esseri umani.