L’iniziativa Android One ha la finalità di portare i prodotti e i servizi dell’ecosistema mobile nei territori dei paesi emergenti, attraverso una rete di collaborazioni con operatori locali e aziende OEM che mettono a disposizione smartphone a prezzo estremamente accessibile. Questo senza considerare che un’altro obiettivo del programma è quello di fornire a questi dispositivi aggiornamenti rapidi alle nuove versioni della piattaforma, nel tentativo di arginare il purtroppo ancora presente fenomeno della frammentazione.
Il team che se ne occupa confluirà nella nuova divisione hardware di bigG, la cui nascita è stata annunciata la scorsa settimana e la stessa che già si occupa di device come i modelli della linea Nexus e il tablet Pixel C. A capo di tutto ci sarà Rick Osterloh, ex numero uno di Motorola, di recente tornato a prestare il proprio servizio in quel di Mountain View.
A parlarne è stato Mike Hayes, direttore di Business Development for Android and Chrome Partnerships, con un’intervista rilasciata sulle pagine dell’Economic Times, in cui è stato sgombrato il campo da ipotesi che punterebbero a uno stop del programma Android One. Non sarà così, l’iniziativa continuerà ad essere portata avanti e arriveranno nuovi device sul mercato.
Alcuni OEM continuano a mostrare interesse nel lavorare con noi su programmi come Android One. L’iniziativa mira a distribuire un grande volume di dispositivi low-end, in maniera economica e per veicolare i servizi sul mercato.
Osterloh è ora responsabile di un gran numero di prodotti: dagli smartphone e tablet della gamma Nexus ai progetti legati al team ATAP (come Ara o Tango), dagli occhiali Google Glass per la realtà aumentata ai computer a marchio Chromebook, senza dimenticare i router OnHub e, come appena sottolineato, i telefoni Android One.