App Store ha dimostrato, dal 2008 e oggi, di essere un ecosistema florido per chi vuole proporre, e vendere, le proprie applicazioni. La ricchezza generata dalla piattaforma di Apple, tuttavia, potrebbe essere concentrata nelle mani di pochi: secondo una ricerca condotta da SensorTower, infatti, il 94% degli introiti finirebbe nelle mani dell’1% degli editori, ovvero di quelle grandi società che raccolgono solitamente più developer e case di produzione.
I dati sono relativi all’ultimo quarto fiscale: analizzando il mercato statunitense, solo l’1% di chi ha pubblicato applicazioni su App Store ha ricevuto la fetta più corposa degli introiti, pari a 1.34 miliardi di dollari, su un totale di 1.43 miliardi. Si tratta di soltanto 623 editori, mentre i restanti 85,8 milioni sono stati distribuiti fra 61.677 case di produzione software. Se questa distribuzione fosse ipoteticamente equa, fatto naturalmente impossibile, si tratterebbe di soltanto 1.400 dollari a testa.
Queste rilevazioni non trovano al momento conferma da Apple, anche perché la società comunica soltanto gli introiti totali della piattaforma, ma non come i guadagni vengano distribuiti fra singole software house, editori e sviluppatori. Nel mentre, SensorTower pubblica una lista dei publisher di maggior successo: Supercell, grazie a “Clash of Clans” e “Boom Beach”, quindi Machine Zone con “Game of War” e “iMob Online”, Netflix, Spotify e HBO.
Spostandosi invece sul dato dei singoli download, quindi anche considerando quegli sviluppatori che hanno deciso di proporre gratuitamente il loro software, il 70% di tutte le installazioni viene sempre accentrato nell’1% degli sviluppatori, ovvero quelli che riescono a scalare le prime posizioni della classifica di App Store. Si tratta di 966 milioni di download, mentre il restante 99% ne realizza 414 milioni.
I dati, tuttavia, non sembrano stupire particolarmente. In un mercato affollato di proposte come quello di App Store, infatti, è naturale che solo pochi titoli riescano effettivamente a emergere, conquistando i favori dell’utenza. Questo non significa che App Store non si un mercato fiorente, bensì come solo le app che davvero meritano riescano a conquistare un fetta importante di questo mercato.