Apple entra nel merito di un’indiscrezione circolata nella tarda giornata di ieri, relativa alla sospensione dei download musicali da iTunes Store nei prossimi due anni. Un fatto correlato alla crescita del settore dello streaming, un mercato che si rivelerà molto florido nel prossimo biennio. Una rivelazione tuttavia falsa, così come confermato dal portavoce dell’azienda Tom Neumayr a Re/Code.
Il tutto ha avuto inizio, così come già accennato, nella tarda giornata di ieri. Secondo quanto riportato da Digital Music News, in quel di Apple vi sarebbe stato un piano per sospendere i download di brani musicali entro due anni, sulla base di alcune informazioni raccolte da fonti “vicine” alla mela morsicata. Una scelta che sarebbe stata presa in accordo con i fornitori di contenuti, quindi le etichette discografiche, per puntare invece sullo streaming di Apple Music, considerato il futuro assoluto dell’ascolto di musica.
Mantenere attivi i download musicali da iTunes non è più un’opzione. In discussione anche un piano per “ridurre l’offerta di download iTunes per i prossimi 3-4 anni, forse di più”, quando i download pagamento saranno probabilmente vetusti in un’industria dominata dallo streaming.
Le fonti hanno fatto riferimento anche a delle possibili tempistiche, con una partenza negli Stati Uniti e nel Regno Unito (“tier 1”), quindi un progressivo abbandono in quelle nazioni dove lo streaming non è ancora del tutto affermato (“tier 2” e “tier 3”). Eppure, così come MacRumors sottolinea, il futuro di iTunes Store rimarrà a essere mediamente florido nei prossimi anni, così come anche ha sottolineato di recente l’esperto di industria discografica Mark Mulligan, nel sottolineare come nel 2019 potrebbe valere 600 milioni di dollari, seppur in riduzione rispetto ai 3,2 miliardi del 2012. Naturalmente, con l’emersione di nuove tecnologie d’ascolto, le precedenti sono destinate a una portata più ridotta.
Nella tarda serata di ieri, però, Apple ha completamente smentito questi rumor, spiegando di non aver intenzione di terminare i servizi di download su iTunes Store. Come già accennato, il portavoce Tom Neumayr ha confermato come questa prospettiva sia semplicemente “non vera”.