Il Salone appena concluso a Torino ha fornito spunti e visioni per riflettere su quello che sarà il futuro del libro, partendo dalla storia passata per immaginare i prossimi scenari dell’editoria. A Mountain View qualcuno ha pensato di portarsi avanti e di mettere alla prova l’intelligenza artificiale facendole simulare il processo di scrittura creativa tipico di un autore in carne ed ossa.
È quanto avvenuto nei laboratori di Google, che sfruttando le evoluzioni delle tecnologie legate a reti neurali e machine learning è riuscita a far generare frasi di senso compiuto e contestualizzate ad un calcolatore. La richiesta è stata ben precisa: fornite una frase di apertura e una di chiusura senza alcun elemento in comune, scriverne otto intermedie in grado di unirle attraverso un filo logico. Questo è stato reso possibile insegnando all’IA come esprimersi con linguaggio naturale, anche dandole in pasto migliaia di volumi, in particolare romanzi rosa. Di seguito alcuni esempi.
this was the only way.
it was the only way.
it was her turn to blink.
it was hard to tell.
it was time to move on.
he had to do it again.
they all looked at each other.
they all turned to look back.
they both turned to face him.
they both turned and walked away.
Il risultato è ben promettente, ma non sempre convince. La connessione tra una frase e l’altra sembra talvolta forzata, con la sola finalità di introdurre elementi o riferimenti utili per giungere a quella finale.
there is no one else in the world.
there is no one else in sight.
they were the only ones who mattered.
they were the only ones left.
he had to be with me.
she had to be with him.
i had to do this.
i wanted to kill him.
i started to cry.
i turned to him.
L’obiettivo non è comunque quello di creare un sistema capace di sostituire l’essere umano per la scrittura dei libri, ma di sviluppare una tecnologia in grado di interloquire in maniera naturale, fornendo informazioni e rispondendo alle domande poste dall’utenza.
i don’t like it, he said.
i waited for what had happened.
it was almost thirty years ago.
it was over thirty years ago.
that was six years ago.
he had died two years ago.
ten, thirty years ago.
“it’s all right here.
“everything is all right here.
“it’s all right here.
it’s all right here.
we are all right here.
come here in five minutes.
Una sorta di evoluzione dei comandi vocali attuali, applicati a sistemi come gli assistenti virtuali. Dall’ultimo esempio, riportato di seguito, emerge che il lavoro ancora da fare di certo non manca.
i’m fine.
you’re right.
“all right.
you’re right.
okay, fine.
“okay, fine.
yes, right here.
no, not right now.
“no, not right now.
“talk to me right now.
please talk to me right now.
i’ll talk to you right now.
“i’ll talk to you right now.
“you need to talk to me now.
“but you need to talk to me now.