Sarà uno dei primi dispositivi a ricevere l’aggiornamento ad Android N. Nel frattempo, iFixit ha confermato la qualità del Google Pixel C, evidenziando però qualche “difetto” legato all’uso di un telaio unibody in alluminio e alla necessità di ridurre al minimo lo spessore. Il tablet dell’azienda di Mountain View è molto difficile da riparare, in quanto alcuni componenti sono fissati con un’abbondante dose di colla.
Il Pixel C possiede uno schermo da 10,2 pollici con risoluzione di 2560×1800 pixel. Il vetro che protegge il display è incollato al telaio, quindi occorre riscaldare la superficie per accedere ai componenti interni. La fotocamera frontale da 2 megapixel è fissata dietro lo schermo, non nello chassis come in altri tablet. I tecnici di iFixit hanno trovato 17 piccoli magneti che permettono di collegare la tastiera e diversi componenti modulari facilmente sostituibili, tra cui la porta USB Type-C, la fotocamera posteriore da 8 megapixel e i pulsanti.
Sulla scheda madre, anch’essa incollata saldamente al telaio, ci sono i chip principali: processore Nvidia Tegra X1, 3 GB di RAM (Samsung) e 32 GB di memoria flash (Samsung). Una piccola bobina consente la ricarica induttiva della tastiera. La batteria da 34,2 Wh è fissata con abbondante adesivo, quindi la sua rimozione è praticamente impossibile (il rischio è provocare rotture ed esplosioni). Più semplice lo smontaggio della tastiera, in quanto sono state usate semplici viti.
Al termine del teardown, iFixit ha assegnato un punteggio di 4/10. Il Google Pixel C integra alcune parti modulari, ma la colla utilizzata per la scheda madre e la batteria rende piuttosto difficile un’eventuale riparazione fai da te.