Apple ha già smentito qualche settimana fa una simile ipotesi, eppure la macchina dei rumor non si è fermata nemmeno dinnanzi alle dichiarazioni ufficiali del gruppo di Cupertino. Torna in voga l’indiscrezione che vorrebbe la Mela pronta a interrompere il servizio di download di brani da iTunes, data la sempre maggiore predominanza delle piattaforme di streaming, tra cui Apple Music. Un processo, qualora i rumor fossero affidabili, che non sarà però immediato.
Come già accennato, qualche tempo fa il portavoce Tom Neumayr ha smentito le voci circolate sul gruppo di Cupertino, specificando come Apple non abbia intenzione di rimuovere la possibilità di download di brani da iTunes Store. Tuttavia Digital Music News, sulla base di una fonte rimasta anonima ma considerata affidabile dalla testata, spiega invece come la Mela stia “tenendo tutte le porte aperte”, per comprendere l’evoluzione futura del mercato della musica. In altre parole, la paventata chiusura del download di musica non sarebbe tutt’altro che eliminata dall’agenda di Cupertino.
Secondo quanto dichiarato dalla fonte, sebbene al momento l’autenticità di quanto affermato non possa essere vagliata, Apple starebbe pensando a una piccola rivoluzione della sezione musicale di iTunes, per rendere il passaggio dal download a pagamento allo streaming rapido e indolore. Una fase di transizione, in altre parole, che permetterebbe al gruppo di giungere a una chiusura definitiva dell’acquisto di tracce entro qualche anno. Una seconda fonte, riportata da MacRumors, spiega però come il processo non sarà di breve periodo, tanto che nessun cambiamento è atteso per la WWDC 2016.
Apple sicuramente non si sbarazzerà del download di musica per la WWDC.
Le insistenti indiscrezioni sui futuri piani della Mela sembrano derivare dalle previsioni di vendita entro il 2019: con l’affermarsi di nuove tecnologie, gli analisti pensano che i download musicali possano giungere a quota 600 milioni di dollari, contro i 3.9 miliardi del 2012. Eppure la vittoria dello streaming non è così automatica, anche perché per molti clienti possedere una copia del brano – fisica o virtuale che sia – è ancora il valore più importante dell’esperienza d’ascolto. Non resta che attendere, a questo punto, eventuali altre precisazioni, o nuove smentite, dalla California.