Una piattaforma di streaming musicale con caratteristiche premium e accesso ad un catalogo composto da decine di milioni di brani, proposta con una formula di abbonamento al prezzo di 9,99 dollari al mese. È quanto avrebbe in cantiere Amazon, con un’iniziativa che andrebbe a posizionare il colosso dell’e-commerce in diretta competizione con realtà ben note come Spotify, Apple Music, Google Play Musica, Deezer o Pandora (quest’ultimo non disponibile in Europa).
Utilizzare il condizionale è d’obbligo, almeno per il momento, poiché si tratta di indiscrezioni riportate da Reuters e attribuite a fonti rimaste anonime, sebbene ritenute affidabili. Secondo i rumor si tratterà di un servizio stand-alone, dunque non legato in alcun modo al pacchetto Prime. Amazon sarebbe in procinto di concludere le trattative con etichette e major discografiche necessarie all’ottenimento delle licenze per la trasmissione delle canzoni. Per quanto riguarda il lancio, potrebbe avvenire entro la fine dell’estate o, se le cose si dovessero dilungare, nel corso dell’autunno. Dal gruppo di Jeff Bezos, per il momento, non sono giunte conferme (né smentite) in merito.
Se la piattaforma dovesse realmente debuttare, sarebbe con tutta probabilità profondamente integrata con lo speaker intelligente Echo, andando così a creare un ecosistema domestico dedicato sia alla riproduzione dei contenuti multimediali che più in generale all’interazione degli utenti tramite comandi vocali per ricerche online, ottenimento delle informazioni e acquisti. Jay Samit, ex responsabile dei progetti Amazon legati all’ambito musicale, definisce “inevitabile” un’iniziativa di questo tipo per l’azienda.
Un servizio musicale incrementerebbe ulteriormente le interazioni quotidiane tra Amazon e il suo bacino di clienti.
Resta da capire come una mossa di questo tipo possa spostare o ridefinire gli equilibri nel settore dello streaming, sempre più importante e determinante per il business dell’industria musicale, in un’epoca dove sia il supporto fisico che il download digitale sembrano definitivamente aver ceduto il passo ad un nuovo modello di fruizione.