Mark Zuckerberg, nastro adesivo sulla sua webcam

Mark Zuckerberg mostra di tenere particolarmente alla sua privacy bloccando con un nastro adesivo la webcam ed il microfono del suo computer.
Mark Zuckerberg, nastro adesivo sulla sua webcam
Mark Zuckerberg mostra di tenere particolarmente alla sua privacy bloccando con un nastro adesivo la webcam ed il microfono del suo computer.

Nella giornata di ieri, Instagram ha annunciato di aver tagliato il traguardo dei 500 milioni di utenti attivi al mese. Trattasi di un risultato davvero d’eccellenza che premia la strategia di Mark Zuckerberg di aver voluto puntare tantissimo anche sul social network fotografico. Proprio il CEO di Facebook ha voluto festeggiare l’evento in maniera simpatica scattando una sorta di selfie per celebrare il traguardo raggiunto. Selfie poi condiviso attraverso il social network.

La foto, però, ai più attenti ha svelato alcuni particolari molto interessanti. Alcuni utenti si sono, infatti, accorti che il computer sulla scrivania di Mark Zuckerberg, un MacBook, presenta del nastro adesivo sulla webcam e sul microfono e che il client di posta utilizzato è Thunderbird di Mozilla. Mark Zuckerberg è sempre stato abbastanza paranoico sul tema della sicurezza e della privacy soprattutto dopo i ripetuti attacchi da parte di alcuni cracker nei suoi confronti. Proprio di recente, per esempio, alcuni dei suoi account social sono stati violati da gruppo di cracker denominato Ourmine.

Mark Zuckerberg, dunque, ha deciso di non fidarsi troppo dei sistemi di sicurezza informatica mettendo una pezza, nel vero senso della parola, al suo computer. Probabilmente teme che esperti pirati informatici possano superare le barriere di sicurezza informatiche ed accedendo al suo computer possano utilizzare la webcam ed il microfono per spiarlo.

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Mark Zuckerberg non sarebbe, però, l’unica personalità di alto profilo ad essere paranoica sul fronte della sicurezza. Lo scorso aprile, per esempio, il direttore dell’FBI James Comey fece esattamente la stessa cosa.

Il problema della sicurezza dei dati è comunque un tema molto delicato e personalità del calibro di Mark Zuckerberg sono sempre più prese di mira da parte dei pirati informatici. Mai come ora, dunque, servono soluzioni estremamente sofisticate per proteggere la privacy delle persone.

Tuttavia, se l’obiettivo è quello di difendere la privacy a tutti i costi forse è anche più opportuno non condividere con oltre un miliardo di persone una propria foto che ritrae il proprio ufficio e la propria postazione.

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