Sono ore di caos, politico e mediatico, quelle che seguono gli esiti del referendum consultivo sull’abbandono del Regno Unito dall’Unione Europea, la, cosiddetta, Brexit. Mentre Bruxelles vorrebbe avviare il processo il prima possibile, invocando l’Articolo 50 sin da subito, Oltremanica si temporeggia e montano le polemiche. In molti chiedono che sia il dimissionario David Cameron ad avviare le procedure, e non il suo successore in via di nomina il prossimo ottobre, nel frattempo la Scozia promette di opporsi e molti cittadini protestano per i risultati. Una querelle davvero recente, tuttavia, coinvolge il sito ufficiale della campagna del “Leave”, quella relativa all’uscita dell’UK dalla UE. Secondo quanto riportano molte testate internazionali, nella giornata di ieri il portale online sarebbe stato modificato con l’eliminazione di alcune delle promesse pre-referendum, anche se nelle ultime ore il tutto parrebbe essere stato ripristinato. Cosa è successo?
Non si può dire che i sostenitori del Leave, Nigel Farage e Boris Johnson in testa, non siano attentamente scrutati dai media sin dall’annuncio della vittoria del referendum. Il tutto è accaduto dalle prime ore dalla proclamazione degli esiti quando Farage, ospite nella trasmissione “Good Morning Britain”, ha sostanzialmente fatto un passo indietro sulla promessa di destinare 350 milioni di sterline, questi ultimi risparmiati dai contribuiti all’UE, per migliore il NHS, il sistema sanitario nazionale. In molti hanno accusato il leader dell’UKIP di non voler far fede alle promesse antecedenti alle urne, in particolare sui social network dove la protesta è divenuta rumorosa e scomposta, e così la campagna Leave è diventata un sorvegliato speciale dal punto di vista mediatico. Le successive modifiche del sito non hanno fatto altro che gettare benzina sul fuoco.
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La notizia è stata lanciata da moltissime testate internazionali, inclusi il The Independent, il Washington Post, CNET e molti altri. Secondo quanto riferito, il tutto accompagnato da screenshot, nella giornata di ieri il sito della campagna Leave sarebbe stato modificato: nella homepage, anziché le precedenti promesse referendarie, è apparso un banner con un semplice ringraziamento per gli elettori favorevoli alla Brexit. Un fatto che ha alimentato accese speculazioni, simili a quelle subite da Farage a seguito della sua apparizione televisiva. In realtà, collegandosi oggi al sito effettivamente l’homepage riporta un messaggio di ringraziamento, accompagnato però da un header nero dove gli utenti, cliccando la voce “Why Vote Leave”, possono rinvenire tutte le informazioni già rilasciate prima del voto. Perché, allora, la polemica?
Al grido virtuale di “Internet Never Forgets”, ovvero “Internet non dimentica mai”, la questione è stata spiegata e portata alla luce sui social media, con l’aiuto di screenshot effettuati prima del 23 giugno e con il supporto dell’Internet Archive che, con la sua funzione di memorizzazione delle pagine web nel tempo tramite la Wayback Machine, ha permesso di ricostruire una timeline della homepage della campagna Leave.
Come si può notare dal salvataggio relativo al 20 maggio, l’ultimo disponibile prima del voto, collegandosi al portale si ricevevano in homepage tutte le informazioni di supporto al leave, compresa quella relativa ai fondi da destinare al NHS. Prendendo in considerazione l’archiviazione della mattina del 27 giugno, invece, si nota solo una homepage rossa con il già citato messaggio di ringraziamento. Sembra essere della tarda sera, infine, l’aggiunta dell’header nero con tutte le informazioni del caso.
La formalizzazione di una precisa accusa di oscuramento potrebbe essere del tutto frettolosa e immotivata, poiché effettivamente le informazioni oggetto di polemica oggi risultano disponibili. Non si esclude, di conseguenza, semplicemente vi siano state delle ore d’attesa durante la normale attività di aggiornamento del sito, anche perché appare lecito i sostenitori del Leave ringrazino i loro votanti sui loro portali. Difficile, di conseguenza, indicare precise responsabilità. Allo stesso modo, tuttavia, il polverone sollevatosi è indicativo di come, nell’era digitale, nulla possa essere lasciato facilmente all’oblio: la Rete, intesa come gli utenti che la compongono, non dimentica mai.