L’agognato momento delle vacanze estive si avvicina e, tra una partita e l’altra, in molti non vorranno rinunciare al piacere della TV anche in viaggio. Soprattutto durante questo 2016, con due degli eventi sportivi più importanti di sempre: la fase finale di Euro 2016 in Francia e le Olimpiadi in Brasile. Non sempre, però, è sufficiente dotarsi di televisore o decoder, poiché gli spostamenti potrebbero rendere la ricezione dei canali del digitale terrestre difficoltosa. Soprattutto qualora le vacanze fossero on the road, tra roulotte e campeggi. Come fare, allora, per gestire in modo magistrale l’arte della ricezione televisiva?
Di seguito, qualche informazione utile per garantire la visione del proprio canale preferito anche in viaggio o, in alternativa, quella dei canali esteri gratuiti qualora si decidesse di optare per una vacanza fuori dai confini dell’Italia. Questo perché, in qualche fastidioso caso, non basta la risintonizzazione automatica per ottenere il massimo della ricezione.
Digitale terrestre, frequenze, canali UHF e LCN
Quando ci si approccia alla sintonizzazione dei canali del digitale terrestre, è facile cadere nella più fastidiosa delle confusioni: frequenze, canali UHF e LCN, infatti, potrebbero essere tutte definizioni pronte a trarre in inganno l’utente che si avvicinasse per la prima volta a questo ambito. Inoltre le opzioni da impostare per il proprio televisore o decoder digitale, qualora la sintonizzazione automatica non avesse prodotto i risultati sperati, rischiano di essere troppe e troppo simili l’una con l’altra.
A differenza dell’ormai scomparso analogico, dove a ogni canale rispondeva una singola frequenza, con il digitale terrestre a ogni frequenza possono corrispondere più canali. Questo perché, grazie alle tecnologie di compressione video e audio garantite dalla codifica digitale, è possibile sfruttare in modo più sapiente l’ampiezza di banda, moltiplicando così anche l’offerta televisiva. Tali frequenze possono essere espresse in MHz o, in alternativa, in relazione al corrispondente numero di canale UHF e, in alcuni più sparuti casi, VHF. Frequenze e canali vengono raggruppati in MUX, ovvero stazioni di trasmissione, e possono avere una polarizzazione orizzontale (H) o verticale (V), un dato che identifica in che modo le onde radio vengono trasmesse e captate dal ricevitore.
Di primo acchito, la spiegazione potrebbe non risultare sufficientemente esaustiva, ma un esempio pratico riuscirà di certo a rendere il tutto più evidente. Si ipotizzi di voler sintonizzare il MUX 1 di Rai in Lombardia, relativo alla ricezione dei tre canali generalisti della TV di Stato a cui si aggiunge Rai News 24. Per questa regione, fatta eccezione per singole variazioni da comune a comune, il canale UHF relativo è il 23, corrispondente a una frequenza di 490.000 Mhz, con polarizzazione orizzontale o verticale secondo il sito di trasmissione.
Ben diverso è invece il caso dell’LCN, molto spesso confuso con i dati invece relativi alla frequenza o al canale UHF. Per LCN si intende solamente la numerazione automatica, che permette agli utenti di trovarsi già riordinati su TV e decoder i propri canali preferiti, indipendentemente dal loro effettivo canale UHF. Di conseguenza, riprendendo l’esempio già citato, Rai 1 si troverà alla prima posizione del telecomando nonostante il suo canale UHF 23, il tutto in modo indolore.
Dalla teoria alla pratica: come sintonizzare?
Come già intuito nel precedente paragrafo, le frequenze del digitale terrestre non sono le medesime su tutto lo Stivale, ma variano da zona a zona. Ad esempio, partendo da Torino con il proprio decoder per approdare in una struttura balneare della Campania, si rischia che alla riaccensione il dispositivo non trovi tutti, o in parte, i canali memomorizzati. Sarà quindi necessaria una risintonizzazione.
La modalità più indolore è quella della risintonizzazione automatica, disponibile su tutti i televisori e su tutti i decoder. In questo modo, il dispositivo passerà alla scansione dell’intero spettro delle frequenze disponibili, memorizzando i canali effettivamente ricevibili e poi riordinandoli secondo l’LCN. Ma che fare, qualora la propria emittente preferita fosse scomparsa? Servirà effettuare un tentativo con la sintonizzazione manuale.
Innanzitutto, è necessario conoscere le frequenze o i relativi canali UHF della zona in cui ci si trova: per farlo, è sufficiente consultare la ricerca geografica su siti come Raiway, Mediaset, Tivù o, in alternativa, i singoli siti delle emittenti italiane ed estere e i portali degli appassionali.
Dopodiché, bisognerà entrare nel menu “Ricerca Manuale” del proprio apparecchio e inserire i dati richiesti: di norma, può essere effettuata la ricerca per frequenza, per VHF/UHF oppure entrambi. A schermo, inoltre, verranno fornite delle indicazioni sul livello e la qualità del segnale ricevuto, per aiutare a comprendere se il gruppo di canali prescelto sia visibile o meno. Qualora ci si affidasse a un impianto d’antenna fisso, e si ricevesse un mancato segnale nonostante la zona sia coperta, servirà l’intervento di un antennista per adeguare l’impianto. Qualora si sfruttassero soluzioni portatili, come antenne da interni o da camper, potrebbe essere sufficiente orientare queste ultime a tentativi, fino a ottenere la massima ricezione possibile. In genere, oltre ai dati su frequenze e canali, i portali sopraelencati riportano anche il sito di trasmissione: una buona idea potrebbe controllarne la posizione geografica con un servizio di mappe, ad esempio Google Maps, quindi orientare a grandi linee la propria antenna portatile in quella direzione.