La NASA ha comunicato che la missione Mars 2020 procede come previsto: il progetto del rover ha superato un altro step della roadmap. L’agenzia spaziale statunitense si occuperà ora del design finale e della costruzione del rover, penultima fase prima dell’assemblaggio, del testing e del lancio che avverrà nell’estate del 2020. Se non ci saranno intoppi, l’esploratore robotico atterrerà sul Pianeta Rosso a febbraio 2021.
Il nuovo rover sostituirà Curiosity e sarà in grado di effettuare operazioni più complesse del suo predecessore. L’obiettivo della futura missione marziana è cercare segni di vita microbica. Il rover raccoglierà campioni di suolo e rocce che verranno accumulate in una zona prefissata per un eventuale spedizione verso la Terra. Il design del rover è chiaramente ispirato a quello di Curiosity, ma gli ingegneri della NASA hanno aggiunto nuovi strumenti e migliorato quelli di Curiosity.
Sulla “testa” del nuovo rover è installata la videocamera Mastcam-Z che può scattare immagini panoramiche e stereoscopiche, effettuare zoom e registrare audio e video. Con la SuperCam è possibile analizzare le rocce di Marte e identificare la loro composizione chimica, oltre a rilevare la presenza di composti organici. Altri strumenti sono lo spettrometro a raggi X (PIXL), lo spettrometro a luce ultravioletta (SHERLOC), un generatore di ossigeno (MOXIE), un set di sensori per la misurazione di temperatura, pressione, umidità, velocità e direzione del vento (MEDA) e un radar per l’analisi della struttura geologica sotto la superficie di Marte (RIMFAX).
L’invio di un rover sul Pianeta Rosso dovrebbe precedere l’arrivo degli astronauti, ma prima devo essere risolti vari problemi, tra cui l’eccessiva lunghezza del viaggio. Anche l’Italia è impegnata in un simile progetto, denominato ExoMars, sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).