KickassTorrents è stato chiuso dalle autorità americane ed il suo fondatore è stato fermato ed arrestato. Tuttavia, come successo in altri casi simili in passato, queste azioni non frenano la diffusione dei siti pirata. A seguito della chiusura di KickassTorrents, sono sorti immediatamente alcuni cloni tra cui uno creato direttamente da IsoHunt chiamato Kickasstorrents.website ed un secondo chiamato Kat.am. The Verge ha contattato i creatori di Kat.am che hanno spiegato come il loro nuovo sito è hostato direttamente all’interno di più server cloud per poter prevenire eventuali altri tentativi di oscuramento.
Il contatto anonimo ha spiegato che sono stati apportati dei miglioramenti rispetto al vecchio KickassTorrents implementando anche una versione mobile ma che il database è rimasto immutato. Difficile, comunque, capire come evolveranno questi cloni di KickassTorrents, se cioè andranno avanti o se saranno chiusi a loro volta. Il dato oggettivo che, comunque, traspare da queste iniziative è che non è possibile sradicare completamente i siti dedicati alla pirateria da internet, ma si può, comunque, provare a scoraggiare altre persone a seguire la medesima strada. Si ricorda, che le accuse mosse al fondatore di KickassTorrents sono estremamente pesanti e vanno dall’infrazione delle regole sul copyright al riciclaggio di denaro sporco.
Secondo l’accusa, KickassTorrents avrebbe distribuito contenuti protetti da copyright come film e musica per un controvalore di circa 1 miliardo di dollari. Complessivamente, il portale dedicato al file sharing avrebbe fatturato oltre 16 milioni di dollari in pubblicità.
Comunque, se anche KickassTorrents è tornato online grazie ai suoi cloni, il futuro per il suo fondatore Artem Vaulin rimane decisamente molto incerto.