Prisma è senza dubbio l’app del momento: a tre giorni dal debutto della versione Android ha già raccolto oltre 120.000 recensioni su Play Store e gli sviluppatori si sono visti costretti a intervenire per far fronte ad una richiesta forse inaspettata che ha causato un prolungato blocco dei server. Un successo legato alla natura stessa del software, che basandosi sull’intelligenza artificiale e sul machine learning trasforma le fotografie in qualcosa di molto simile a opere d’arte.
Il successo di Prisma
Abbiamo contattato la software house russa guidata da Alexey Moiseenkov per chiedere informazioni a proposito del boom di richieste per l’elaborazione delle immagini inoltrate ai server e per capire il perché dei filtri rimossi nella giornata di ieri (il numero è passato dai 36 del lancio agli attuali 29): Bobbie, Electric, Ice Cream, Mark, MIOBI, Raoul e The Scream. Il team responsabile dell’app ha risposto confermando che il volume di utenti che hanno scelto di provare Prisma è stato incredibilmente elevato (pur senza entrare nello specifico con numeri o cifre) e che gli effetti eliminati torneranno presto disponibili.
C’è stato un enorme afflusso di utenti e abbiamo dovuto rimuovere alcuni stili. Li introdurremo di nuovo presto.
Ne abbiamo approfittato anche per chiedere quali sono gli stili più utilizzati dagli utenti tra quelli offerti dall’applicazione. Questa la risposta.
I più utilizzati sono #GettUrban, Tears, Marcus D e Mononoke.
Si ricorda che per usare Prisma è necessario disporre di una connessione Internet, poiché l’elaborazione delle foto avviene su server remoto e non in locale sul dispositivo dell’utente. L’immagine deve dunque essere inviata, modificata e infine restituita al dispositivo dell’utente che a sua volta la può salvare nella memoria interna oppure condividere. Una delle funzionalità che potrebbero essere introdotte prossimamente riguarda l’editing dei filmati: a parlarne sono stati gli stessi sviluppatori, senza però specificare alcuna data per il rilascio.