Il National Transportation Safety Board ha diffuso il rapporto preliminare sull’incidente che ha coinvolto la Tesla Model S che lo scorso 7 maggio ha causato la morte del suo conducente, Joshua Brown, che aveva 40 anni. L’agenzia ha scoperto che l’auto di Brown stava viaggiando nove miglia sopra il limite di velocità al momento dello schianto, e la relazione include anche le prime immagini ufficiali dell’incidente. La macchina di Brown stava viaggiando a 74 miglia all’ora prima che impattasse contro il rimorchio del camion. Il limite di velocità in quel tratto di strada era di 65 miglia all’ora.
L’agenzia americana, comunque, afferma che le reali cause dell’incidente siano ancora da stabilire anche se è chiaro che la Tesla Model S stava viaggiando sopra i limiti di velocità. Tesla non ha, comunque, voluto commentare i primi risultati dell’indagine e si ricorda che la società, commentando l’accaduto, aveva dichiarato che le cause dell’incidente erano da ricercarsi da un mix di situazioni tra cui l’altezza del rimorchio ed il suo colore bianco che in una giornata particolarmente luminosa avrebbe ingannato il sistema di guida autonoma di bordo. L’incidente, infatti, era avvenuto come il sistema di pilota automatico attivo.
L’NTSB ha anche rilasciato tre immagini dell’incidente, che contribuiscono a confermare alcune ipotesi sull’accaduto. Un’immagine presa dalla Florida Highway Patrol mostra la Tesla Model S con il tetto strappato quasi completamente a seguito dell’impatto con il fondo del rimorchio del camion. Una seconda immagine mostra i danni al rimorchio del camion. Una terza immagine mostra l’intersezione stradale dove l’incidente ha avuto luogo.
L’NTSB ha inviato cinque investigatori a Williston, in Florida, all’inizio di questo mese per raccogliere le prove per la sua relazione. Le conclusioni definitive arriveranno tra circa un anno. Nel frattempo, la National Highway Traffic Safety Administration sta conducendo le proprie indagini per verificare il grado di sicurezza dell’autopilota delle auto Tesla.