Anche Alphabet, la parent company creata lo scorso anno e che controlla Google, ha reso noti i propri risultati finanziari legati al secondo trimestre dell’anno, ovvero al Q2 2016. Il periodo è stato caratterizzato da un trend decisamente positivo, tanto da andare ben oltre le più rosee previsioni formulate dagli analisti in termini di entrate e utili generati, al contrario di quanto avvenuto nei primi tre mesi dell’anno.
Nelle casse del gruppo sono finiti un totale pari a 21,5 miliardi di dollari, con una crescita significativa rispetto ai 17,7 miliardi fatti registrare dall’azienda nello stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto si è attestato a 5,9 miliardi di dollari. La pubblicazione delle informazioni ha immediatamente causato sul mercato borsistico un incremento del 27% per le azioni di Alphabet nel trading after hours.
Le cosiddette Other Bets, ovvero i progetti e le divisioni più sperimentali al lavoro sulle tecnologie proiettate verso il futuro (la connettività di Fiber, i prodotti smart home di Nest, la ricerca medica di Verily e altri), continuano a generare perdite, ma si tratta di una dinamica messa in contro dal colosso californiano: 185 milioni di dollari entrati per 859 milioni usciti.
A testimonianza di come il business di bigG stia progressivamente evolvendo, gli introiti generati da attività non strettamente legate all’advertising sono saliti nel secondo trimestre dell’anno del 33%. Questi comprendono i proventi che arrivano dalla piattaforme Play Store (dunque applicazioni, giochi e contenuti multimediali), le vendite hardware (dispositivi della linea Nexus, Chromecast, Pixel ecc.) e tutte le iniziative legate al mondo business, in particolare quelle che comprendono prodotti e servizi basati su cloud.
Per chi desidera scendere più nel dettaglio e conoscere tutte le informazioni, di seguito è possibile rivedere in streaming l’intervento di Ruth Porat (CFO) e Sundar Pichai (CEO di Google) rivolto agli investitori.