Foxconn, il fornitore cinese per l’assemblaggio di prodotti Apple e di molti altri big del settore tecnologico, torna sotto i riflettori della cronaca internazionale in merito alle condizioni di lavoro dei suoi dipendenti. Nelle scorse ore, infatti, il colosso asiatico ha confermato la morte di due lavoratori, promettendo le più rigorose delle indagini interne per accertarne le cause. Al momento, non è dato sapere se i due dipendenti fossero impiegati sulle line di produzione destinate alla mela morsicata o, in alternativa, ad altri produttori mondiali.
La società era finita sotto l’occhio attento dei media qualche anno fa, per via di alcuni suicidi avvenuti presso i suoi impianti cinesi. In seguito alle proteste sulla stampa, qualche tempo dopo Apple ha deciso di avviare dei programmi specifici per la salvaguardia dei dipendenti dei suoi fornitori, imponendo regole stringenti ai fornitori stessi e avvalendosi del supporto indipendente di organizzazioni quali The Fair Labour Association.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters, Foxconn nelle scorse ore avrebbe confermato il decesso, la scorsa settimana, di due dei suoi dipendenti. Il primo caso è relativo a un uomo, le cui generalità al momento non sono state rese note alla stampa, trovato senza vita all’esterno di un edificio degli impianti di Zhengzhou. La seconda perdita, avvenuta lo scorso giovedì, riguarderebbe una giovane impiegata, morta in un incidente ferroviario mentre si recava al lavoro. Il colosso cinese non ha fornito ulteriori dettagli, tuttavia ha spiegato di voler lavorare in concerto con le autorità per rendere le indagini quanto più rigoroso possibile.
Foxconn, così come sempre riferisce l’agenzia di stampa Reuters, offre lavoro a 1.3 milioni di persone nei momenti di picco dell’anno, solitamente concomitanti con l’estate, pochi mesi prima del lancio di nuovi prodotti Apple. Proprio per questi grandi numeri, è una delle società privati dal numero più elevato di dipendenti al mondo.