Galaxy Note 7, richiamo da un miliardo di dollari

Un miliardo di dollari è il danno economico che subirà Samsung, a causa delle batterie difettose e della sostituzione dei Galaxy Note 7 già venduti.
Galaxy Note 7, richiamo da un miliardo di dollari
Un miliardo di dollari è il danno economico che subirà Samsung, a causa delle batterie difettose e della sostituzione dei Galaxy Note 7 già venduti.

Intervistato durante un incontro con la stampa, un dirigente Samsung ha usato le parole “importo straziante” per descrivere il danno economico derivante dal blocco delle vendite del Galaxy Note 7. Secondo gli analisti finanziari, il costo associato alla sostituzione dei 2,5 milioni di Galaxy Note 7 già venduti ammonterà ad almeno un miliardo di dollari. Ma forse ancora più grave sarà il danno d’immagine.

Il nuovo phablet è disponibile dal 19 agosto in 10 paesi. Pochi giorni dopo sono iniziate ad arrivare segnalazioni relative al malfunzionamento della batteria. Alcuni utenti hanno mostrato foto e video di Galaxy Note 7 bruciati in seguito all’esplosione della batteria durante la ricarica. Dopo aver registrato 35 casi simili, il produttore coreano ha deciso di interrompere le spedizioni in altri paesi e avviare un programma di sostituzione (Consumer Reports ha tuttavia scoperto che lo smartphone è ancora in vendita).

Il 70% delle batterie integrate nei Galaxy Note 7 è prodotto da Samsung SDI, mentre il restante 30% viene realizzato dall’azienda cinese Amperex Technology Ltd. È probabile che le batterie difettose siano proprio quelle di Samsung SDI. Quest’ultima dovrebbe quindi accollarsi la maggior parte dei costi. Un miliardo di dollari corrisponde a circa il 5% dei profitti di Samsung stimati per il 2016 (20,6 miliardi di dollari).

Quanto successo causerà sicuramente un enorme danno d’immagine per il produttore coreano. Tra l’altro, l’annuncio del Galaxy Note 7 è stato anticipato all’inizio di agosto per evitare lo scontro con i nuovi iPhone 7. Ora il vantaggio temporale è svanito, per cui Apple avrà la possibilità di sfruttare la debacle del suo diretto concorrente e incrementare la sua quota di mercato, oltre ai profitti.

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