Le consegne dei dispositivi indossabili nel secondo trimestre 2016 sono complessivamente aumentate del 26,1% rispetto allo stesso periodo del 2015, ma IDC ha rilevato che il merito è da attribuire soprattutto ai modelli più economici e non a quelli che consentono l’installazione di app di terze parti. Ciò è testimoniato dalla crescente popolarità di Fitbit e il notevole crollo fatto registrare da Apple con il suo orologio digitale.
In base ai dati raccolti dalla società di analisi sono stati consegnati 22,5 milioni di unità nel secondo trimestre contro i 17,8 milioni dell’anno scorso. Le due categorie principali (fitness tracker e smartwatch) viaggiano però con due differenti velocità: la diffusione dei primi è aumentata del 48,8%, mentre i secondi hanno perso il 27,2%. Gli indossabili con funzioni base contano per l’82,8% del totale, grazie alla disponibilità di numerosi modelli e al loro basso prezzo. Il numero degli smartwatch è inferiore, i prezzi sono elevati e gli utenti non li considerano prodotti must-have.
Fitbit conserva saldamente la leadership del settore con 5,7 milioni di unità consegnate e un market share del 25,4%. Recentemente sono stati annunciati i nuovi Charge 2 e Flex 2. Al secondo posto della top 5 mondiale c’è Xiaomi con 3,1 milioni di unità e una quota del 14%. Apple ha perso il 56,7% in un anno con appena 1,6 milioni di unità consegnate. Tra poche ore verrà annunciato il Watch 2, con il quale l’azienda spera di recuperano lo svantaggio rispetto ai concorrenti.
Garmin ha invece incrementato le consegne da 0,8 a 1,6 milioni di unità (+106,7%) e il market share dal 4,2% al 6,9%. È ipotizzabile quindi il sorpasso ai danni di Apple (7%) nei prossimi mesi. Nella top 5 entra per la prima volta Lifesense, azienda cinese che offre Mambo, un fitness tracker economico che permette di condividere i dati mediante WeChat.