Samsung ha avviato una campagna di richiamo in tutto il mondo e consigliato di non accendere o ricaricare il Galaxy Note 7. Tre compagnie australiane hanno vietato l’utilizzo del phablet a bordo dei loro aerei e la FAA potrebbe istituire lo stesso divieto sui voli negli Stati Uniti. Il produttore coreano ha previsto il rilascio di un fix che limiterà la durata della ricarica, a scopo precauzionale.
A poche ore dal debutto italiano, Samsung aveva comunicato il blocco della distribuzione e la sostituzione dei Galaxy Note 7 già venduti in 10 paesi per un totale di oltre 2,5 milioni unità. Ciò è avvenuto in seguito alle segnalazioni di alcuni utenti: la batteria dello smartphone esplode durante la ricarica. Il produttore ha individuato la causa del problema (anodo e catodo entrano in contatto) e avviato una campagna di richiamo che costerà all’azienda oltre un miliardo di dollari, oltre ad un enorme danno in termini di reputazione.
Nel primo comunicato rilasciato all’inizio del mese, Samsung faceva riferimento a 35 casi. Da allora, il numero degli incidenti è più che raddoppiato (ora sono oltre 70 solo negli Stati Uniti) e alcuni di essi hanno avuto un esito piuttosto drammatico. Un Galaxy Note 7 è esploso tra le mani di un bambino, causando bruciature in varie parti del corpo. Un altro ha causato danni per 1.400 dollari in una stanza di albergo, mentre un terzo ha completamente distrutto una Jeep Grand Cherokee.
Samsung ha chiesto agli utenti di riportare il Galaxy Note 7 al punto vendita, ma non tutti seguiranno il consiglio del produttore coreano. Per questo motivo, a partire dal 20 settembre in Corea del Sud, è prevista la distribuzione di un aggiornamento software che impedirà di superare un livello di carica del 60%. Lo scopo è ridurre la probabilità di un surriscaldamento. Non è noto però se il fix verrà installato automaticamente o se richiederà il consenso dell’utente.