Uber-Otto: camion self-driving per trasporto merci

Otto è una startup acquisita da Uber: un giorno la sua tecnologia verrà impiegata per automatizzare il trasporto delle merci tramite mezzi pesanti.
Uber-Otto: camion self-driving per trasporto merci
Otto è una startup acquisita da Uber: un giorno la sua tecnologia verrà impiegata per automatizzare il trasporto delle merci tramite mezzi pesanti.

Uber ha intenzione di giocare un ruolo da protagonista anche nel settore del trasporto merci sulle lunghe distanze e lo farà grazie alla tecnologia di guida autonoma acquisita di recente dalla startup Otto (con un investimento economico pari a 680 milioni di dollari), co-fondata nel mese di gennaio da Lior Ron, ex product lead della piattaforma Google Maps.

La flotta di Otto è ad oggi composta da sei camion, ma il numero salirà a quindici entro il prossimo anno, grazie alle collaborazioni siglate con realtà indipendenti. Nel 2017 i mezzi saranno impiegati per la consegna delle merci a magazzini e negozi. Prima di poter vedere un tir completamente self-driving serviranno però ancora diversi anni, fino a due decenni secondo gli esperti di settore. Quelli progettati da Otto richiedono, al momento, la presenza di un conducente e di un ingegnere a bordo, per ovvi motivi legati alla sicurezza. Tra i possibili partner di Uber potrebbero figurare nomi come C.H. Robinson o XPO Logistics, ben noti a chi si occupa di trasporti negli Stati Uniti.

Al momento Otto dispone delle autorizzazioni a condurre test su strade pubbliche rilasciate dall’U.S. Department of Transportation e dal California Department of Motor Vehicles.

I team di Uber e Otto (che al momento dell’acquisizione contava circa 100 dipendenti) sono al lavoro non solo su una tecnologia self-driving applicabile ai mezzi pesanti, ma anche a sistemi evoluti per la navigazione stradale, per la mappatura del territorio e per il tracking delle merci. Un modo per ridurre il traffico di camion sulle strade può essere quello di ottimizzare i viaggi, evitando che i trasporti percorrano parte del tragitto senza alcun carico. Software e algoritmi potrebbero tornare utili in quest’ottica, consentendo una movimentazione più razionale e intelligente dei prodotti, con ovvi benefici per tutti i protagonisti della mobilità.

 

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