Ancora guai per Yahoo. Secondo un report di Reuters, Yahoo avrebbe creato un imponente sistema di sorveglianza in risposta ad una richiesta del Governo degli Stati Uniti. In altri termini, il motore di ricerca effettuava in gran segreto una scansione di tutte le email dei suoi utenti alla ricerca di precise parole chiave, per metterle poi a disposizione delle autorità americane.
Rispetto ad altri player del web che in passato si sono rifiutati di accontentare le richieste del Governo americano per proteggere la privacy dei loro utenti, il CEO di Yahoo Marissa Mayer ha preferito, invece, stare dalla parte delle autorità accontentando le loro richieste. Reuters non sa esattamente quali fossero le parole chiave ricercate e nemmeno cosa esattamente cercassero le autorità americane ma il dato oggettivo è che Yahoo avrebbe messo a punto un software in grado di scansionare le email in tempo reale di tutti i suoi utenti. Non è chiaro nemmeno se questo sistema di analisi ha prodotto qualche risultato identificando messaggi sospetti oppure no. E’ la prima volta che una grande azienda accondiscende alle richieste delle autorità americane di “spiare” le attività di tutti gli utenti, non solamente di una parte, alla ricerca di possibili segnali legati ad attività illecite.
A seguito di questa incredibile e preoccupante scoperta, Edward Snowden, figura chiave del datagate, ha invitato tutti gli utenti di Yahoo a chiudere i loro account. Secondo le fonti, la decisione di accontentare le richieste delle autorità americane avrebbe fatto irritare alcuni dirigenti di spicco di Yahoo tra cui Alex Stamos che rivestiva il ruolo di Chief Information Security Officer che si sarebbe licenziato, per approdare poi a Facebook, proprio a seguito di questa vicenda.
La notizia che Yahoo “spia” i suoi utenti riveste ancora più importanza a seguito dei problemi di sicurezza dell’azienda che si è vista sottrarre un database di oltre 500 milioni di password dei suoi utenti da parte di alcuni cracker. Un furto a cui la società ha reagito molto lentamente lasciando “scoperti” moltissimi dei suoi iscritti.
Sulla vicenda, Google ha evidenziato di non aver mai ricevuto ordini simili da parte dell autorità ma che se anche arrivassero si rifiuterebbe di eseguirli. Dichiarazioni analoghe da parte di Microsoft, Apple e Facebook che da tempo hanno sottolineato la loro volontà di proteggere la privacy dei loro utenti.
Yahoo, interpellata sulla vicenda, ha semplicemente affermato di essere una società che rispetta le leggi degli Stati Uniti. Per il colosso del web, dunque, si prospetta un nuovo periodo di problemi che potrebbero ulteriormente complicare la cessione a Verizon.