Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Tutti pensavamo fosse finita cosi, con il monologo del replicante Roy Batty in punto di morte, sotto una pioggia battente. Invece no, perché Blade Runner 2049 porterà nuovamente sul grande schermo Harrison Ford nei panni del cacciatore di taglie Deckard. Ridley Scott assume questa volta il ruolo di produttore esecutivo, sostituito alla regia da Denis Villeneuve.
La pellicola arriverà nelle sale il 6 ottobre 2017 e, neanche a dirlo, l’hype sta già salendo. Perché Blade Runner non è stato un film qualunque. Perché Blade Runner non è stato soltanto l’adattamento cinematografico di uno dei romanzi (nemmeno il migliore, in verità) partoriti da una mente geniale, eclettica e visionaria come quella di Philip K. Dick. Blade Runner ha contribuito a formare nell’immaginario di un’intera generazione un’idea di futuro, ha contribuito a diffondere la cultura cyberpunk. Una proiezione distopica, talvolta spaventosa e persino pacchiana di ciò che sarebbe accaduto qualche decina di anni più tardi, ma con la capacità di anticipare i tempi parlando del progressivo assottigliamento di ciò che differenzia l’uomo dalla macchina.
Il mondo del 2019 ricreato da Scott era in preda ad una crisi legata al sovraffollamento dei contesti urbani e soffocato dalla piaga dell’inquinamento, con i più fortunati capaci di rifugiarsi nelle colonie extramondo. Oggi, nel 2016, si inizia a discutere in termini concreti della possibile colonizzazione di Marte. Nel film del 1982 si parlava di una presenza della natura ormai etichettabile come un vecchio ricordo, oggi le coscienze green ed eco-friendly si attivano per salvaguardare l’ambiente. In Blade Runner l’intelligenza artificiale era tanto evoluta da risultare pressoché indistinguibile dal processo cognitivo dell’essere umano, oggi il machine learning sta cercando di fare altrettanto.
Insomma, considerata l’importanza della pellicola originale, l’idea di un sequel è accolta con timori più che giustificati. Al tempo stesso, Blade Runner 2049 avrà l’imperdibile opportunità di continuare a tessere l’affascinante tela narrativa lasciata in sospeso dal predecessore, forte dell’odierna consapevolezza di come il progresso sia arrivato a sollevare questioni non solamente tecniche o tecnologiche, ma anche etiche e morali.
Le uniche altre informazioni al momento disponibili riguardano la presenza dell’attore canadese Ryan Gosling (“La grande scommessa”) al fianco di Ford e l’allestimento di uno dei set a Budapest. Inclusi nel cast anche Jared Leto (“Suicide Squad”), Mackenzie Davis (“Halt and Catch Fire”) e Robin Wright (“House of Cards”). Prevista anche una qualche tipo di esperienza in realtà virtuale, frutto di un accordo esclusiva con Oculus per il visore Rift.