La decisione di interrompere definitivamente la produzione del Galaxy Note 7 può avere conseguenze drammatiche per Samsung, non solo dal punto di vista economico (le perdite stimate ammontano ad oltre 3 miliardi di dollari). Il produttore coreano dovrà infatti decidere il destino del marchio Note e cercare il modo migliore per riguadagnare la fiducia dei consumatori.
In seguito all’annuncio da parte di Samsung sono state effettuate indagini di vario tipo per quantificare l’impatto sull’immagine dell’azienda. Una società di analisi coreana ha rilevato che la percezione negativa del marchio Note è passata dal 34% di agosto al 53% di ottobre, mentre quella positiva è diminuita dal 62% al 42%. Un altro sondaggio, effettuato negli Stati Uniti, ha svelato che il 40% degli utenti non acquisterà più smartphone Samsung. Il 30% sceglierà un iPhone, mentre l’8% ha pianificato l’acquisto del Google Pixel. In realtà si tratta solo di una soluzione di ripiego, in quanto non esiste una vera e propria alternativa al Galaxy Note 7.
Alcuni analisti ritengono che Samsung dovrebbe eliminare per sempre il marchio Note dai suoi prodotti. L’azienda ha commesso lo stesso errore per due volte di seguito, quindi difficilmente i consumatori acquisteranno un eventuale Galaxy Note 8. La S Pen è tuttavia uno dei motivi per cui il phablet è diventato così popolare. Samsung potrebbe offrire una versione “Pro” del Galaxy S7 con supporto per la stilo e le funzionalità disponibili sul Galaxy Note 7.
Dalla Corea arrivano nel frattempo notizie negative su altri prodotti Samsung. La decisione di interrompere la produzione e la vendita del phablet avrà conseguenze anche per il visore Gear VR, lo smartwatch Gear S3, i servizi Samsung Cloud, Knox, Pass e Pay. Bloomberg afferma inoltre che Samsung avrebbe per il momento accantonato i progetti futuri, tra cui l’acquisizione della Magneti Marelli da Fiat Chrysler Automobiles. I dirigenti coreani devono prima gestire nel migliore dei modi il fiasco del Galaxy Note 7.