La brexit fa un brutto scherzo agli inglesi. A seguito della decisione dell’uscita dall’Unione Europea, Microsoft ha deciso di alzare i prezzi anche del 22%. La casa di Redmond non ha fatto mai mistero di preferire che l’Inghilterra decidesse di rimanere all’interno del’Unione Europea, tuttavia ha sempre confermato che avrebbe, in ogni caso, continuato ad investire all’interno del paese.
Tuttavia, a seguito dei risultati del noto referendum per la Brexit, i costi per le imprese estere sono aumentati e la sterlina ha perso molto valore rispetto alle altre valute. A causa del sommarsi di questi fattori, Microsoft è stata costretta ad adeguare verso l’alto i costi dei suoi prodotti all’interno del mercato inglese. La casa di Redmond, comunque, non è la prima multinazionale ad aver rincarato i suoi prezzi e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima. Infatti, aziende come HP, HTC e Dell hanno già da tempo ritoccato i loro listini verso l’alto. Il nuovo listino Microsoft nel Regno Unito entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2017 e colpirà prevalentemente i prodotti dedicati alle aziende. In particolare, il software per le imprese subirà un rincaro del 13%, mentre le soluzioni cloud enterprise aumenteranno addirittura del 22%. Trattasi di rincari sensibili che sicuramente peseranno non poco sulle tasche delle attività inglesi.
I rincari non saranno però applicati per le imprese che hanno già acquisito un prodotto e dispongono di accordi di abbonamenti precedenti. I nuovi prezzi, in buona sostanza, dovrebbero riguardare solamente le nuove sottoscrizioni e i rinnovi, ma non i contratti già in essere.
Inoltre, gli aumenti non dovrebbero riguardare i prodotti consumer come Office 365.