Volkswagen patteggia un piano di indennizzi da 14,7 miliardi di dollari per lo scandalo dieselgate. L’accordo è stato sottoscritto dalla casa automobilistica con le autorità americane. Il Giudice distrettuale Charles Breyer ha approvato il piano che vedrà impegnata la società a riacquistare parte dei veicoli coinvolti nello scandalo a partire dal prossimo mese di novembre. In particolare, la Volkswagen metterà a disposizione circa 10 miliardi di dollari per acquistare le auto diesel da tutti i possessori che hanno rifiutato l’adeguamento tecnico o da tutti coloro che sono ancora in attesa della riparazione.
Oltre alla possibilità di riacquisto, i proprietari delle 475.000 vetture implicate nello scandalo, tra cui il Maggiolino, la Passat e le Audi A3 vendute dal 2009, potranno anche ottenere tra 5.100 e 10.000 dollari come risarcimento danni. I possessori di una Volkswagen possono, comunque, decidere di rimanere con la loro auto attendendo l’adeguamento tecnico ma comunque avranno tempo sino al 2018 per decidere cosa fare. Se la Volkswagen non riparerà almeno l’85% delle auto coinvolte nello scandalo entro giugno 2019 sarà passibile di altre sanzioni (quasi altri 100 milioni). Il patteggiamento prevede, anche, 2.7 miliardi di dollari di investimenti in progetti ambientali per la riduzione dell’inquinamento e 2 miliardi di dollari in veicoli sostenibili.
Il giudice Breyer voleva spingere per una risoluzione rapida di un problema che ha colpito duramente l’opinione pubblica ma per arrivare alla totale risoluzione del caso ci vorranno mesi se non anni visto l’auto numero di clienti coinvolti.
Per la Volkswagen, comunque, trattasi del patteggiamento più oneroso della storia dell’automobile americana ed uno dei più alti in assoluto secondo solo a quello imposto all’industria del tabacco e alla BP per la marea nera.
Da parte sua la Volkswagen sembra voler dimenticare al più presto questo scandalo investendo sulle auto elettriche. Entro il 2025 dovrebbero arrivare ben 30 modelli EV.