Samsung mette nero su bianco le perdite causate dal ritiro dal mercato del Galaxy Note 7. I profitti della società sono, infatti, scesi sensibilmente a causa del flop del suo phablet. Samsung, infatti, ha pubblicato i dati dell’ultima trimestrale dove spiccano i 5,2 trilioni di won (circa 4.7 miliardi di dollari) di profitti con un calo di 2,19 trilioni di won (circa 1,93 miliardi di dollari), su di un fatturato di 47.82 miliardi di won (circa 42,1 miliardi di dollari). Il sensibile calo su base annuale, circa un terzo, evidenzia il primo calo dei profitti per la società che ha iniziato a mostrare una situazione finanziaria stagnante dal terzo trimestre del 2015.
La società indica i problemi del Galaxy Note 7 come causa principale di questi cali, ma è tutto da scoprire se il disastroso debutto del phablet non influenzerà negativamente anche i conti del futuro della società. Prima di decidere di ritirare il Galaxy Note 7 dal mercato, Samsung aveva preannunciato un leggero aumento dell’utile nel trimestre. In particoalre, erano stati annunciati profitti per circa 7,8 trilioni di won con un fatturato di circa 49 trilioni di won. Stime che la società ha poi tagliato a seguito dei recenti fatti occorsi al Galaxy Note 7. La voragine causata dall’insuccesso del phablet è stata parzialmente riempita dai risultati della divisione di elettronica di consumo di Samsung.
Tuttavia, la società ammette senza mezzi termini che il buco finanziario è colpa del Galaxy Note 7. Per il 2017, l’obiettivo di Samsung è migliorare i profitti grazie alla sua divisione mobile che dovrebbe tornare ad operare normalmente. Appare, comunque, evidente che lo spettro del Galaxy Note 7 aleggerà per molto tempo negli uffici coreani e per tornare a crescere è fondamentale che i prossimi modelli di punta, a partire dal Galaxy S8, non solo non presentino problemi ma dovranno offrire davvero un qualcosa di più per riconquistare la fiducia dei consumatori.