Il business del gruppo di Mountain View continua a mostrarsi solido, anche con la pubblicazione dei risultati finanziari che mostrano l’andamento di Alphabet nel Q3 2016, concluso il 30 settembre. Il terzo trimestre dell’anno ha visto la parent company californiana segnare un nuovo record per quanto riguarda l’utile netto: 5,1 miliardi di dollari, un incremento pari al 27% rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dello scorso anno (3,9 miliardi).
Le entrate complessive si sono attestate a 22,5 miliardi di dollari per il trimestre in questione, anch’esse in crescita se confrontate con i 18,6 miliardi del Q3 2015. La maggior parte arriva ancora una volta da Google, in particolare dall’advertising (22,2 miliardi di entrate, 6,7 miliardi di utili). Altre divisioni come Fiber (che ha appena sospeso la sua opera di espansione), Nest o il team al lavoro sulle self-driving car hanno portato nelle casse dell’azienda complessivamente 197 milioni, con uscite che però si attestano a 865 milioni (in contrazione rispetto ai 980 milioni dello scorso anno). Questo significa che, senza le cosiddette Other Bets, il gruppo sarebbe arrivato a raggiungere un utile pari a 6,78 miliardi nel periodo esaminato.
Gli introiti provenienti dai siti dell’ecosistema Google sono saliti del 23% in un anno, arrivando a 16 miliardi, quelli legati all’advertising hanno segnato un incremento del 18% fino a 19,8 miliardi e altri business come quello legato a Google Store hanno chiuso a 2,4 miliardi (+39%). Quest’ultima voce è destinata ad un’impennata repentina nel trimestre in corso (Q4 2016), complice il debutto sul mercato di dispositivi come gli smartphone Pixel e Pixel XL, il dongle Chromecast Ultra e il visore Daydream View per la realtà virtuale.
Al momento la disponibilità cash del colosso californiano ammonta a circa 83 miliardi di dollari. Nel corso degli ultimi dodici mesi, il gruppo ha assunto 10.000 nuovi impiegati, portando la propria forza lavoro complessivamente a 69.953 unità distribuite in tutto il mondo.