Pare vi sia molto ottimismo, dalle parti di Cupertino, per le sorti del neonato MacBook Pro. Non solo date le dichiarazioni di Phil Schiller di qualche giorno fa, quando il dirigente della Mela ha spiegato come gli ordini per i nuovi laptop abbiano battuto ogni record storico dell’azienda, ma anche per i rapporti con i fornitori. Secondo quanto reso noto dalla testata DigiTimes, infatti, il gruppo californiano avrebbe scelto delle politiche decisamente “aggressive” sul fronte di produzione e componenti.
Il report di DigiTimes, testata asiatica non sempre nota per le sue previsioni riuscite sul mondo della mela morsicata, si riferisce al quarto in corso, quello che comprenderà anche le vendite natalizie. Secondo quanto dichiarato, Apple si sarebbe rivelata davvero “ottimista” rispetto alle performance dei nuovi laptop, in particolare i MacBook Pro dotati di Touch Bar, e si sarebbe quindi dimostrata “aggressiva” negli ordini effettuati ai produttori. Una strategia, questa, che il gruppo di Cupertino avrebbe deciso di sposare a seguito delle prenotazioni iniziali nella prima settimana di disponibilità, preordini che avrebbero dimostrato un interesse senza pari da parte dell’utenza.
In particolare, dopo alcuni ritardi nel periodo estivo, Apple avrebbe richiesto ai partner maggiori forniture di batterie, componenti per le tastiere e cerniere dei dispositivi, aumentando sensibilmente i quantitativi normalmente richiesti ai fornitori. I dati nel dettaglio sul numero degli ordini, tuttavia, non sono stati resi noti. In ogni caso, gli analisti si attendono 15 milioni di MacBook Pro totali venduti entro la fine del 2016, molti dei quali saranno proprio rappresentati dalle versioni presentate alla fine dello scorso ottobre.
Senza troppe sorprese, la Touch Bar si rivela come la feature che più ha fatto gola sui consumatori, poiché la vera e propria novità di questa edizione dei laptop professionali. Un’innovazione, quella della barra touchscreen accompagnata da Touch ID, che sarebbe addirittura sufficiente per giustificare gli elevati costi agli occhi del cliente, considerato come i prezzi si siano sensibilmente innalzati rispetto alle precedenti edizioni. Per scoprire nel dettaglio le performance di vendita, tuttavia, bisognerà attendere gennaio con la presentazione dei dati del Q1.