ICO (Information Commissioner’s Office), l’autorità che si occupa della protezione dei dati personali dei cittadini britannici, ha ottenuto un primo risultato positivo nello “scontro” con Facebook. L’azienda di Menlo Park ha comunicato che sospenderà la raccolta delle informazioni personali degli utenti WhatsApp a scopi pubblicitari. La decisione riguarda solo il Regno Unito, ma è probabile che venga estesa a tutti gli utenti europei.
A fine ottobre, il gruppo formato dai garanti della privacy di 28 paesi europei (Article 29 Working Party) aveva chiesto a Facebook di interrompere la raccolta dei dati fino al termine dell’indagine che dovrà accertare se le modifiche alla policy sulla privacy di WhatsApp rispettano le normative nazionali in materia. Il Commissario Elizabeth Denham del Regno Unito ha confermato che la condivisione dei dati tra WhatsApp e Facebook è stata sospesa, in seguito alla richiesta del suo ufficio.
Le nuove condizioni d’uso del servizio di messaggistica, in vigore da fine agosto, prevedono la raccolta delle informazioni personali (numero di telefono, nome, stato online e altro) per contare meglio gli utenti unici, migliorare i sistemi anti-spam e visualizzare inserzioni più pertinenti su Facebook. La Denham ritiene che gli utenti non siano stati informati correttamente sulle modalità di raccolta e utilizzo dei dati. Inoltre, l’azienda di Menlo Park dovrebbe fornire un controllo maggiore sulla condivisione delle informazioni. Invece la finestra temporale entro la quale negare il consenso (opt-out) era ristretta a soli 30 giorni.
Un portavoce di Facebook ha dichiarato che le modifiche alla policy sulla privacy di WhatsApp forniscono una chiara e semplice spiegazione sul funzionamento del servizio e l’utilizzo dei dati degli utenti. L’azienda continuerà a collaborare con l’autorità britannica e i garanti degli altri paesi per rispondere alle loro domande.