Nonostante le critiche della prima ora, tra le lamentele per l’assenza di MagSafe e la scomodità di dover ricorrere ad accessori per le porte USB-C, i nuovi MacBook Pro si avviano verso un incredibile successo. Qualche giorno fa, Phil Schiller ha accennato a degli ordini record, più elevati rispetto a qualsiasi altro laptop presentato da Apple negli anni recenti. E ora arriva anche la conferma dalle terze parti, con un’indagine indipendente condotta da Slice Intelligence: i nuovi notebook, in soli 5 giorni, hanno superato le richieste dei MacBook ultraleggeri lanciati nel 2015, nonché gran parte dei più popolari laptop Windows.
Da tempo gli utenti Apple attendevano un rinnovamento sostanziale della linea dei MacBook Pro, dei laptop rimasti sostanzialmente identici per anni, con solo sporadici aggiornamenti delle loro specifiche hardware. I modelli presentato a fine ottobre, di conseguenza, devono aver rappresentato la fine dell’agonia per molti appassionati, e tanti altri professionisti, ormai non più disposti ad aspettare oltre. E sebbene i rinnovati MacBook Pro vedano dei prezzi di listino decisamente più alti rispetto ai predecessori, pur mancando di comode feature come MagSafe e il lettore di schede SD, l’introduzione della nuova Touch Bar sembra essere stata sufficiente per controbilanciare ogni carenza agli occhi del consumatore.
Così come riferisce Slice Intelligence, in soli 5 giorni i nuovi MacBook Pro hanno raggiunto il 78% degli introiti raccolti da Apple con il MacBook ultraleggero lanciato lo scorso anno, cifra sicuramente superata nei giorni successivi. Non è però tutto, poiché i laptop professionali targati mela morsicata pare abbiano già vinto la sfida con il Surface Book di Microsoft, almeno in relazione al modello dello scorso anno, in attesa che l’edizione 2016 sia disponibile pressoché ovunque.
La società d’analisi, la quale ha condotto un’indagine su un campione rappresentativo di 4.4 milioni di consumatori statunitensi, ha però evidenziato come le lunghe attese di Apple possano aver spinto gli appassionati su altri lidi. Di tutti coloro che hanno acquistato un laptop Apple nel 2014, infatti, pare che il 40% abbia nel frattempo comprato un laptop Windows da affiancare al prodotto targato mela, proprio a causa dei mancati aggiornamenti dalle parti di Cupertino. Chissà, allora, che i nuovi MacBook Pro non riescano a invertire questa tendenza.