Non è stata detta l’ultima parola, sulla possibile acquisizione di Netflix da parte di Disney. La notizia, emersa nel corso dell’estate e poi caduta nel dimenticatoio, è tornata in voga grazie a un report pubblicato da TechCrunch, ripreso da tutte le testate tematiche internazionali, a partire da Collider. Secondo quanto reso noto, il colosso dell’intrattenimento sarebbe intenzionato a ottenere una fetta consistente del mercato dello streaming e, per farlo, potrebbe addirittura acquisire il player più famoso di settore. Al momento, tuttavia, da nessuna delle società citate giungono eventuali conferme.
A seguito dell’acquisizione di Time Warner da parte di AT&T, pare che i player dell’intrattenimento statunitense siano in grande fermento. Per questo motivo, Disney starebbe pensando all’acquisizione di Netflix, un’occasione d’oro per dominare il mercato dello streaming: non solo l’azienda a stelle e strisce può contare sul più grande numero di abbonati a livello internazionale, ma già stringe ottimi rapporti proprio con Disney, considerato come negli USA ben 100 titoli del colosso siano già disponibili per la visione in streaming. Considerato come le controllate di Disney, tra cui figurano Walt Disney Pictures, Walt Disney Animation, Pixar, Marvel Studios, e Lucasfilm, dominino qualsiasi altra casa di produzione al botteghino, il successo online è praticamente assicurato.
Non è però tutto, poiché dall’acquisizione potrebbe nascere un nuovo corso per la stessa Disney. Secondo TechCrunch, l’attuale CEO Bob Iger sarebbe pronto a ritirarsi nel 2018 e, come successore, la dirigenza starebbe pensando a Reed Hastings, l’attuale amministratore delegato proprio di Netflix. Allo stesso tempo, lo stesso colosso dello streaming potrebbe ricavare grandi vantaggi dalla paventata acquisizione: con l’obiettivo di raggiungere il 50% di produzioni originali nel prossimo biennio, e le risorse economiche davvero estese di Disney, Netflix potrebbe ulteriormente ampliare i propri orizzonti.
Come già accennato, le indiscrezioni emerse non trovano conferma dalle due società citate e, di conseguenza, devono essere prese con estrema cautela. Non resta quindi che attendere eventuali conferme o smentite dai due gruppi, anche se una risposta potrebbe richiedere tempi molto dilungati: il processo d’acquisizione, qualora confermato, potrebbe richiedere circa un biennio.