Non ci siamo. Se quelle attuali sono le strategie messe in campo da Google per combattere il fenomeno della frammentazione all’interno del suo ecosistema mobile, qualcosa dev’essere per forza di cose rivisto e cambiato. Il gruppo di Mountain View condivide oggi le nuove statistiche ufficiali relative alla distribuzione della propria piattaforma, come sempre attraverso il sito dedicato alla community di sviluppatori.
I numeri sono stati ottenuti analizzando il volume complessivo dei device che si sono connessi alla piattaforma Play Store mediante l’applicazione ufficiale, in un periodo durato sette giorni e concluso nella giornata di ieri, lunedì 6 dicembre 2016. Ciò che balza all’occhio fin dal primo sguardo è la crescita troppo esigua della release più recente, Nougat, che in un intero mese guadagna solo lo 0,1%, arrivando ad attestarsi allo 0,4%. Proseguendo a ritroso si incontra Marshmallow, che vede invece la propria quota alzarsi del 2,3%, passando al 26,3%, mentre Lollipop perde lo 0,1% chiudendo al 34%, suddiviso tra il 10,8% della 5.0 e il 23.2% della 5.1.
Ancora, KitKat perde l’1,2% e scende al 24%, Jelly Bean cede lo 0,9% scivolando al 12,8% (diviso fra il 4,5% delle release 4.1.x, il 6,4% delle 4.2.x e l’1,9% della 4.3), Ice Cream Sandwich si assesta all’1,2% (-0,1%), Gingerbread occupa la stessa identica quota (-0,1%) e Froyo continua stoicamente a rimanere incollato al suo 0,1%.
Se bigG ha la volontà di estirpare finalmente la piaga della frammentazione, dovrà trovare nuove strategie finalizzate ad accelerare il processo di sviluppo e distribuzione degli aggiornamenti. Servirà innanzitutto una maggiore collaborazione con produttori e operatori, affinché siano accorciati i tempi necessari per il rilascio degli update. Solo così si potrà arginare un fenomeno che, ad oggi, rappresenta l’unico vero tallone d’Achille di Android, la piattaforma mobile più diffusa a livello globale.