Fitbit sembra ormai sempre più vicina a finalizzare l’acquisizione di Pebble. Manca a questo punto solamente la conferma ufficiale, per un’operazione che porterebbe il produttore, già principale protagonista nell’ambito degli indossabili, ad espandere ulteriormente il proprio raggio d’azione raggiungendo il segmento degli smartwatch per competere in modo diretto con realtà del calibro di Apple e Samsung.
Tra gli obiettivi di Fitbit anche quello di inglobare il team di ingegneri e tester attualmente al servizio di Pebble, nonché il portfolio delle sue proprietà intellettuali, comprese quelle riguardanti il sistema operativo equipaggiato sui dispositivi commercializzati, le applicazioni e le piattaforme cloud offerte. Non sarebbero invece incluse nelle transazione strutture come i server e le scorte di prodotti a magazzino. L’entità dell’investimento economico messo sul piatto dovrebbe essere di poco inferiore ai 40 milioni di dollari, ma anche a questo proposito non ci sono conferme. Gran parte della somma dovrebbe servire per coprire i debiti cumulati e a pagare i fornitori.
Incerto anche il destino di due dei tre dispositivi annunciati nel mese di maggio e finanziati con successo attraverso una campagna di crowdfunding andata in scena su Kickstarter: si tratta di Pebble Time 2 e Pebble Core. Alcune fonti riferiscono a Bloomberg che la distribuzione potrebbe essere cancellata e gli acquirenti rimborsati della cifra spesa. Le spedizioni del terzo device, Pebble 2, hanno invece già preso il via.
Sempre stando alle voci di corridoio, in seguito all’acquisizione gli uffici di Pebble verranno chiusi e il suo personale trasferito negli uffici Fitbit di San Francisco. Nulla è dato a sapere sul futuro del marchio. Manca dunque solo l’annuncio ufficiale per un’operazione che potrebbe spostare gli equilibri del mercato relativo ai dispositivi wearable, dove già oggi sono presenti una moltitudine di alternative dedicata soprattutto al monitoraggio dell’attività fisica durante lo sport e le sessioni di allenamento.