All’inizio dell’anno il presidente Barack Obama ha definito Google una delle aziende in grado di aiutare Cuba a migliorare la qualità dell’accesso a Internet offerto ai suoi residenti. Oggi quello che sembra essere un primo step di questo percorso, con la firma di una collaborazione tra il colosso californiano ed ETECSA, la compagnia telefonica pubblica di Cuba.
La partnership mira proprio a garantire un migliore accesso ad alcuni dei contenuti ospitati dai servizi e dalle piattaforme online di bigG, come YouTube, attraverso il network Google Global Cache. In altre parole, anziché costringere gli utenti cubani a connettersi a server lontani dal paese per lo streaming dei filmati (la banda disponibile è solitamente limitata), la trasmissione dei dati avverrà da strutture interne al territorio, riducendo così in modo sensibile la latenza e le attese. Di seguito la dichiarazione rilasciata a Reuters da un portavoce del gruppo di Mountain View.
Questo accordo permette a ETECSA di utilizzare la nostra tecnologia per ridurre la latenza attraverso il caching a livello locale di alcuni dei nostri contenuti più popolari che richiedono la banda larga, come i video di YouTube.
Un tecnico delle comunicazioni locale precisa che non tutti i contenuti relativi alle piattaforme e ai servizi di bigG saranno interessati dall’accordo: esclusi, ad esempio, Gmail e Inbox, che continueranno a richiedere agli utenti cubani la connessione a server posti al di fuori del paese.
Questo dovrebbe migliorare la ricezione dei materiali presenti nella cache, ma non delle email, ad esempio, che continueranno a dipendere dalla banda a disposizione.
Sebbene al momento non ci siano conferme in merito, la stretta di mano tra Google ed ETECSA potrebbe rappresentare un primo passo verso la messa in campo di altre iniziative congiunte finalizzate a migliorare i servizi di connettività offerti alla popolazione di Cuba. L’annuncio in occasione di un incontro fra Eric Schmidt (presidente di Alphabet) e Mayra Arevich Marin (presidente di ETECSA) avvenuto a l’Avana.